40 ANNI INSIEME

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Il primo novembre del lontano 1977, nella Chiesa Santa Maria Maggiore, il nuovo parroco di Mirabella, don Remigio Spiniello, celebrava la sua prima Messa. La nomina dell’allora giovanissimo sacerdote era stata fortemente voluta dal vescovo Monsignor Venezia che lo destinava come successore di don Nicola Gambino, il quale aveva chiesto di poter essere inviato ad altra parrocchia in quanto, per motivi di salute e per età, non era più in grado di gestire le necessità di un territorio così grande come quello eclanese.

Grande fu allora la curiosità dei fedeli di conoscere il loro nuovo Pastore, che si presentò in maniera estremamente semplice e diretta. Infatti durante la sua prima omelia chiese di accettarlo come guida spirituale, aprendo il cuore al cambiamento e all’accoglienza. E con il trascorrere del tempo i mirabellani hanno capito quali  fossero le peculiarità di quel giovane parroco.

Deciso e sensibile egli dovette da subito fare i conti con l’immane tragedia del terremoto del 1980 che riuscì a gestire con grande sensibilità e caparbietà, restituendo ad uno ad uno tutti i luoghi di culto del paese e impegnandosi oltremodo nel restauro delle opere d’arte in essi custoditi. Negli anni ha sempre conservato quella sollecitudine e ha mantenuto in efficienza e nel decoro dovuto gli edifici religiosi, che ha saputo anche tutelare e difendere da inopportune ingerenze. Non solo.

Don Remigio è stato molto attento ai bisogni di tutti, ma in particolar modo alla crescita dei ragazzi che numerosi sono stati da lui coinvolti nelle varie attività parrocchiali, dal servizio delle funzioni liturgiche, alle catechesi, alle attività ricreative. “Il don”, come in maniera confidenziale e affettuosa lo chiamano alcuni giovani assidui della parrocchia, è stato sempre una persona lungimirante, capace anche di andare oltre le convenzioni, pur di realizzare progetti significativi che coinvolgessero in special modo i bambini. Per questo non ha esitato a mettere a disposizione, numerose volte, la stessa Chiesa Madre, in mancanza di altri locali idonei, per rappresentare il mondo incantato delle fiabe e regalare momenti di grande gioia e armonia a piccoli e grandi.

Energico e combattivo si è speso per portare avanti le sue idee e sicuramente non sarà stato facile rimanere indenne alla guida spirituale del nostro paese per così tanto tempo, vista la variegata composizione della nostra cittadina in cui molte persone sanno ben pontificare (tanto per rimanere in tema) e ben poco proporre e donare. Dobbiamo dare atto a don Remigio che ne è stato capace.

Per ringraziarlo di tutto quanto ha fatto in questo lungo periodo, il 1° novembre scorso, tantissimi fedeli, a quarant’anni di distanza, hanno partecipato alla Santa Messa delle ore 11,00. Erano presenti in forma ufficiale le numerose associazioni del territorio. Di molte don Remigio ha favorito la nascita e vengono tutte da lui seguite con grande attenzione. Anche le suore e l’Arma dei carabinieri non hanno fatto mancare la loro presenza.

E abbiamo potuto vedere il nostro parroco emozionato per l’affetto che ha percepito intorno a lui. Superando la sua naturale ritrosia a parlare di se stesso, ha rievocato quel lontano 1° novembre del ‘’77, lasciandosi prendere dai ricordi e raccontando piccoli aneddoti, ancora presenti e vivi  nella sua memoria. Un suo pensiero tra tanti è stato molto significativo: “Solo se c’è amore è possibile arrivare a tali traguardi”.

A  conferma di questo amore la comunità gli ha fatto dono dell’immagine della Sacra Famiglia di Nazaret, per testimoniare il sentirsi parte di una grande famiglia, quella parrocchiale. Essa, con gratitudine, ha lodato Dio per averle donato  da  quarant’anni  don Remigio  come parroco e con la preghiera   ha chiesto di essere guidata da lui  ancora a lungo.

DUEMME


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