24 giugno… Chi si assumerà la responsabilità della possibile mancata tirata del Carro?
Siamo arrivati al 24 giugno del 2017, esattamente a 9 mesi (4 ottobre 2016) da quando Giotto Faugno, (che si occupa da anni del montaggio, smontaggio e tirata del Carro) ha protocollato una lettera nella quale comunicava le sue dimissioni, consegnando le chiavi dei locali comunali dove sono “custoditi “ i pezzi del Carro. Detta decisione è maturata in seguito al susseguirsi, negli ultimi 4/5 anni, di diversi spiacevoli episodi che hanno raggiunto l’apice nel settembre eclanese del 2016 durante il quale si sono avuti non pochi problemi derivanti dall’intervento dell’Ispettorato del lavoro dietro una “fantomatica” denuncia.
In questi nove mesi più volte abbiamo avuto occasione di parlare con l’artista Giotto, ponendoci spesso il quesito su quali reazioni avevano suscitato le sue dimissioni. Abbiamo colto nei colloqui avuti l’amarezza e la delusione di chi, da generazioni, ha profuso impegno e dedizione per il simbolo della nostra comunità. L’artista eclanese infatti, dichiara, di sentirsi offeso da tutti quei giudizi malevoli che molte persone gli hanno rivolto e continuano a rivolgergli, soprattutto sui social; affermazioni infanganti che puntualmente, ogni anno, lo mettono alla forca mediatica, screditando la sua immagine e quella della sua attività artigianale; probabilmente pronunciate da persone che il Carro lo vedono una volta all’anno e non conoscono o non vogliono conoscere i retroscena che ruotano intorno a queste centenaria tradizione.
Certo non siamo noi a scoprire che Giotto sia un artista riconosciuto in diverse parti del mondo, ma tanti sono i servizi televisivi e giornalistici nazionali che lo apprezzano e lo elogiano per il suo lavoro, non solo per il Carro, ma anche per lavori di intreccio esposti ed apprezzati anche oltre oceano.
Cosa sia davvero successo in questi nove mesi appare molto strano; il Sindaco Capone nello scorso Consiglio comunale del … ha affermato che Giotto mesi fa, aveva presentato una bozza di contratto inerente il Carro, ma che da parte dell’Ufficio Tecnico erano state sollevate delle perplessità su tre punti che dovevano essere modificati. Sempre nello stesso Consiglio il Sindaco ha dichiarato che, di lì ad una settimana (visto che le modifiche dei tre punti erano ormai ultimate) il contratto rifatto sarebbe stato presentato a Giotto e all’assessore Giancarlo Ruggiero delegato alla Consulta.
Sicuramente risolvere questo problema in un lasso di tempo ormai così stretto ci sembra alquanto complicato e pericoloso; sicuramente non vi è stato un grande interessamento da parte dell’Amministrazione e della Consulta alla luce dei 9 mesi trascorsi senza fare nulla o quasi, se non cimentarsi nel gioco dello scarica barile per giungere a fine giugno senza un nulla di fatto.
Certamente non si vuole incolpare nessuno, ma non si può non rilevare che Giotto, ad oggi, non ha ricevuto alcuna reale proposta, fatta eccezione di un invito a portare in esposizione dei pezzi del Carro all’Expo di Gesualdo e alla Mostra d’Oltremare di Napoli. Sarebbe preferibile però che gli amministratori che si presentano da Giotto, cercando di ammorbidire la sua sacrosanta ostinazione al fine di risolvere questa spiacevolissima situazione di stallo, ponessero in primissimo piano il Carro e non già mostre. Mediare significa avere un atteggiamento conciliante e non intransigente; sarebbe quindi più opportuno che la macchina amministrativa tutta trovasse un vero punto di incontro con Giotto per far sì che questa storia si risolva finalmente e che il Carro, il nostro simbolo, non sia valorizzato solo a settembre.
E’ doveroso porre all’attenzione di chi vuol rispondere delle semplici domande :
Ma dopo nove mesi è possibile che non ci sia stato un fattivo tavolo rotondo per mettere nero su bianco i punti fondamentali della situazione Carro da parte dell’Amministrazione e della tanto acclamata Consulta?
La tanto conclamata Consulta che cosa ha fatto per risolvere il problema? Se la Consulta ha essa stessa dei problemi come può pensare di risolvere quello del Carro?
Se i vari registri non sono in condizioni ottimali, perché ostinarsi a portarli in giro, incuranti degli ulteriori danni derivanti dai vari tour? Perché non creare invece un obelisco in scala con supporto tecnologico che possa rappresentare allo sesso modo la bellezza e l’arte della paglia?
C’è la consapevolezza di quale danno di immagine ed economico avrebbe il nostro paese se non ci fosse la “Tirata”?
Perché la popolazione eclanese non è stata informata a tempo debito di quanto stava verificandosi tra Giotto Faugno, i carristi e l’Amministrazione?
Ci piacerebbe avere delle risposte serie e concrete , magari in un pubblico consesso in cui i cittadini siano liberi di ascoltare le ragioni di tutti e anche di far valere le proprie. Ovviamente non intendo su di un palco o in un Consiglio. Il tutto per amore del nostro paese e per il suo magnifico emblema.
Ci sarà mai questo coraggio?
Gerard