Un taglio di 360mila euro dal Governo e l’Amministrazione comunale aumenta l’aliquota della Tasi ma mancano altri 100mila euro per il pareggio di bilancio. Come sono stati impiegati i fondi ricavati dalla lotta all’evasione fiscale?
Brutte notizie per i cittadini di Mirabella Eclano. Di ritorno dai “fasti” del settembre eclanese, si ritroveranno un aumento dei tributi comunali sulla prima casa (Tasi) e sul reddito (addizionale Irpef) pari a 260 mila euro.
A sancirlo è il Consiglio comunale che lo scorso 27 luglio ha approvato (delibera n.17/2015) a maggioranza (favorevole il gruppo consiliare di maggioranza, contraria l’opposizione) l’aumento dell’aliquota Tasi che passa dal 1,5 per mille al 2 per mille (+30%) e l’aliquota dell’addizionale Irpef che passa dallo 0,6% allo 0,8% (+30%).
Nella relazione di apertura dei lavori consiliari, Il Sindaco Francescantonio Capone, ha spiegato che «l’aumento della tassazione comunale è dovuta a una complessa situazione economico-finanziaria che attraversa gli Enti Locali e al taglio del fondo di solidarietà erogato dallo Stato centrale per una cifra di 360 mila euro».
Un taglio, dunque, che se non coperto da maggiori entrate o riduzione delle spese, rischiava di compromettere i già precari equilibri di bilancio del Comune di Mirabella Eclano.
La TASI, acronimo di Tassa sui servizi indivisibili, è un’imposta comunale che fa leva sulla rendita catastale degli immobili, compresa l’abitazione principale, la cosiddetta “prima casa”.
Il gettito derivato dalla TASI serve a coprire i “servizi indivisibili” che comprendono i costi dell’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, i servizi cimiteriali, la cura del verde pubblico e la manutenzione delle strade comunali ecc.
I Comuni possono decidere in piena autonomia di coprire con la TASI gli importi di tali servizi in tutto o in parte, così come stabilito dalla legge di stabilità per il 2014 (governo Letta).
Il Comune di Mirabella Eclano, il cui gettito atteso dalla nuova aliquota è di circa 700 mila euro, coprirà poco più del 60% della spesa per i servizi indivisibili che ammontano circa 1 milione e 100 mila euro/anno.
L’aumento della TASI, stando alle stime del Comune, garantirà un aumento complessivo di gettito pari a 200 mila euro. Occhi e croce, una famiglia che lo scorso anno versava nelle casse comunali un importo TASI pari a 200 euro, si vedrà recapitare dall’ufficio tributi un aumento di ben 60 euro. Stessa cosa per i proprietari di “seconda casa”, a cui però va aggiunta l’aliquota Imu rimasta invariata allo 8,6 per mille, limite massimo stabilito per legge, e sottratta la quota spettante agli inquilini, se tali immobili risultano in locazione. (IMU+TASI su abitazione non principale pari al 10,6 per mille).
Per quanto riguarda l’addizionale Irpef, passata dallo 0,6% allo 0,8% raggiungendo il massimo previsto dalla legge, l’aumento garantirà maggiori entrate per circa 60 mila euro.
Sulle stime di gettito dell’addizionale Irpef più di uno ha espresso qualche dubbio.
Si è sicuri che le famiglie eclanesi abbiano mantenuto invariato il proprio reddito nonostante gli ultimi anni di forte recessione economica?
Un dubbio non da poco, dato che un minore gettito determinerebbe un’ulteriore falla nei conti del nostro Comune.
Da quanto si evince, infatti, l’Amministrazione comunale ha coperto solo parzialmente il “buco” venutosi a creare con i tagli statali (260 mila euro di nuove tasse a fronte di 360 euro di tagli statali). Se la matematica non è un’opinione, alle casse comunali mancherebbero comunque circa 100 mila euro.
Ebbene, come recuperare questi soldi e mantenere il bilancio in equilibrio?
La risposta è presto detta: chiusura dei musei comunali per l’anno 2015 (per un recupero di circa 21 mila euro) ed altri tagli alle spese previste nel bilancio 2015.
A qualche cittadino attento potrebbe venire da chiedersi: come sono stati impiegati i fondi ricavati dalla lotta all’evasione fiscale?
Bella domanda! Come molti ricorderanno, la passata Amministrazione comunale affidò il servizio di “recupero crediti” alla società “Gamma Tributi srl” di Battipaglia che, stando ai dati a nostra disposizione, ha recuperato circa 700 mila euro di evaso relativo agli anni a partire dal 2011.
Come sono stati impiegati questi soldi? Il Comune di Mirabella doveva “tappare” altri “buchi”?
Ai posteri l’ardua sentenza!
Una cosa però è sicura, sia per quanto riguarda le abitazioni non principali, sia per l’addizionale Irpef. A meno di novità nella normativa, l’Amministrazione non potrà aumentare ulteriormente le tasse!
Questo non è dovuto certamente al virtuosismo dei nostri Amministratori comunali, bensì ai vincoli stabiliti dalla legge. Relativamente ai redditi e alle abitazioni non principali, il Comune di Mirabella, infatti, attua la tassazione massima prevista. Per quanto riguarda la tassazione sulla prima casa, invece, esiste ancora un margine dello 0,5 per mille.
Non è proprio una “consolazione” ma tant’è!
Ai contribuenti eclanesi non resta che sperare nelle promesse del Premier Matteo Renzi e del suo Ministro delle finanze Pier Carlo Padoan, che hanno annunciato l’eliminazione della tassa sulla prima casa per il 2016, assicurando comunque ai Comuni le relative somme.
C’è da “stare sereni”?
Intanto, per ora bisogna pagare gli aumenti. Per il futuro, come al solito, si vedrà!
Carmine Bruno