Il “Bacio Azzurro”, il film dell’irpino Pino Tordiglione ha conquistato l’attenzione dell’Onu

Foto Eventi Il Bacio Azzurro copertina«“Il Bacio Azzurro” è una di quelle storie raccontate lentamente alla fiamma di un camino. Un racconto con pochi personaggi», così esordisce Pino Tordiglione (di nascita eclanese), che sceglie di rendere protagonista ancora una volta la propria terra, quando gli chiediamo di parlarci del suo nuovo film.
Lo fa rendendo omaggio ad una delle sue grandi ricchezze, l’acqua, in un viaggio che si fa testimonianza della centralità che riveste nelle nostre vite e nello sviluppo del territorio, fino ad abbracciare la dimensione della fiaba e dello spirito.
Nasce così la pellicola “Il Bacio Azzurro”, il docu-film girato sui luoghi d’acqua d’Irpinia, tra le sorgenti di Cassano, Montella, Volturara, Castelfranci e Caposele che, insieme alle sorgenti di Serino, rappresentano uno dei bacini acquiferi più grandi del Pianeta.
E’ un viaggio, appunto, tra le sorgenti, tra l’acquedotto del Calore, gestito dall’Alto Calore Servizi S.p.A. e l’acquedotto Pugliese S.p.A.. Esso mostra l’intero ciclo dell’acqua: dalla captazione, alla distribuzione, alla depurazione fino allo scarico nei fiumi.
Un vero e proprio tour per mostrare ciò che accade dietro a quel semplice gesto di bere un bicchiere d’acqua o l’aprire un rubinetto. Tante risorse umane, migliaia e migliaia di chilometri di condotte, centinaia di opere di alta ingegneria idraulica per raccontare la “route” dell’acqua. Un modo anche per esibire al Mondo una delle più belle e meravigliose opere per l’acqua dove ingegneria e arte si fondono e si confondono insieme.

Il film, il cui titolo si ispira alla poesia “La Pioggia” di Federico Garcia Lorca che faceva riferimento all’acqua «come ad un bacio azzurro che riceve la Terra», ha ricevuto il patrocinio dell’Onu, nell’ambito dell’iniziativa “Water for life” 2005-2015, e quello dell’Unesco per la salvaguardia delle sorgenti irpine. Tra gli altri riconoscimenti spiccano la Menzione speciale, fuori concorso, all’ACS SpA alla II^ edizione dell’Ariano International Film Festival 2014; il Premio speciale, fuori concorso, al festival del Cinema “Officine” di Rocchetta Sant’Antonio 2014; la selezione al “Capri Hollywood Film Festival” e al “Los Angeles Italia Art Film Festival”.
A metà strada tra film e documentario, “Il Bacio Azzurro” ruota intorno alla “persona acqua”, raccontata in chiave spirituale dai vari personaggi, interpretati da attori di primo piano quali Remo Girone, Sebastiano Somma, Claudio Lippi e il piccolo Lorenzo D’Agata.
La sceneggiatura è di Alberto Rondalli, Pino Tordiglione e di Fortunato Campanile, il soggetto dello stesso Tordiglione e Fausto Baldassarre, mentre la fotografia è di Claudio Collepiccolo. La colonna sonora si avvale delle musiche del compositore internazionale Giovanni Lodigiani e della voce suadente e delicata di una intensa Amii Stewart, che ha anche scritto “The Blue Kiss”.
Infine, il docu-film è impreziosito dalle interviste di Vittorio Sgarbi (Italia), Angaangaq (Groenlandia), Sobonfu E. Somè (Burkina Faso), Masau Emoto (Giappone), Maka’Ala Yales (Isole Hawaii), Bob Randall (Australia) e Lynne McTaggart (Regno Unito).
Il “Bacio Azzurro” è stato, inoltre, inserito nel progetto “Nativi Ambientali” del Ministero dell’Ambiente, un programma di educazione ambientale per le scuole italiane con percorsi formativi e didattici, a partire dall’anno scolastico 2015-2016.
Così il Ministro Gian Luca Galletti: «Credo che “Il Bacio Azzurro” vada diffuso il più possibile sul nostro territorio nazionale anche in eventi istituzionali, penso alle scuole ma penso anche ad EXPO 2015 di Milano se questo sarà possibile, perché ritengo che la diffusione della cultura ambientale è necessaria ed indispensabile al nostro paese».

Intanto, lunedì 23 marzo a Bologna c’è stata la prima nazionale del docu-film irpino “Il Bacio Azzurro”. Ad ospitare la proiezione, nell’Auditorium del Cinema ‘Lumière’, è stata la Cineteca di Bologna, presente anche il Ministro Galletti, copromotore dell’evento, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna e ‘Last Minute Market’ del professor Andrea Segré, nell’ambito dell’apertura dell’iniziativa “Spreco Zero” in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua.
E’ lo stesso regista Pino Tordiglione a spiegare, a noi de “La Fenice” on-line, come sia nata l’idea del film, coproduzione tra Invidea Network e Alto Calore Servizi, girato con il supporto di sponsor locali e nazionali e con il patrocinio dell’Onu.
Pino, vuole parlarci di come nasce questo progetto de “Il Bacio Azzurro”?
«Il progetto “Il Bacio Azzurro”, voluto da Alto Calore Servizi S.p.A., acquedotto Irpino-Sannita, è stato pensato verso la fine dell’anno 2012 in occasione del 75° anniversario dalla sua fondazione, voluto da Benito Mussolini nell’anno 1938, evento, quest’ultimo, che ricadeva nel 2013 con la proclamazione dell’anno mondiale dell’Acqua da parte dell’Onu per la cooperazione e la tutela della risorsa idrica di cui l’Irpinia detiene uno dei bacini tra i più grandi del Pianeta, con 15mila litri di acqua al secondo con oltre un migliaio di sorgenti. Per il soggetto e la sceneggiatura sono stati coinvolti una serie di studiosi, associazioni, università ed enti di distribuzione e tra questi: Onu, Università di Roma, Ministero Pubblica Istruzione, Acquedotto Alto Calore e Acquedotto Pugliese, ecc. Insieme si è provveduto anche ad individuare una linea di comunicazione “innovativa” che si distinguesse, per diversità e originalità di racconto, dalle opere filmiche già realizzate da altri produttori internazionali nell’ultimo decennio. Da qui l’idea di concretizzarla in un docu-film e conferirgli il sapore di “fiaba”, capace di attrarre ‘broadcasters’ e i Ministeri dell’Educazione dei Paesi Internazionali per un’offerta di prodotto di alta fruibilità didattica e mediatica, quest’ultima in linea con la domanda di “audience” del mercato audiovisivo, sempre attento sia ai casting di popolarità internazionale che all’originalità degli scripts. Con questa strategia si sono individuati gli attori, scelta che è ricaduta su Remo Girone, Claudio Lippi, Sebastiano Somma e il piccolo Lorenzo d’Agata».
In che modo è stata sviluppata la sceneggiatura?
«La sceneggiatura è stata elaborata attribuendo il ruolo principale alla “persona” Acqua, il progetto si è presentato da subito ambizioso, ricco di tematiche complesse che abbiamo provato e rendere semplici e fruibili al grande pubblico. Lo ‘script’ conferisce all’opera filmica un’originalità narrativa sia per diversità che per contenuti: un equilibrio tra scienza e cultura, religione e esoterismo, storia e attualità. Il progetto filmico ha infatti richiamato immediatamente l’interesse dell’Onu e dell’Unesco che hanno rilasciato il loro ‘alto e prestigioso patrocinio’ riconoscendola come “Opera essenziale”, a cui si sono affiancate altre importantissime organizzazioni Mondiali non governative, oltre che sensibili grandi Istituzioni, Nazionali e non. Ma diciamo che vuole essere una sorta di “monito” per tutti gli uomini. Per i grandi della Terra e per i cittadini comuni affinché comprendano che l’Acqua è di tutti. Non ha padroni ed è libera, come ogni individuo! Se cerchiamo di imprigionarla o renderla schiava, se cerchiamo di farne materia di ricchezza, Ella si ribellerà con la morte!».
A questo proposito, qual è il messaggio di fondo che ha voluto veicolare?
«Il film intende educare al recupero dell’importanza dell’Acqua come Bene fondamentale di tutti in modo egualitario, attraverso il Rispetto per essa e il significato intrinseco che porta: un messaggio di Pace, di Libertà e di Unione fra i popoli. Sprecarla, inquinarla, possederne il diritto è fonte di lotte e diseguaglianze. “Il Bacio Azzurro” è un’opera cinematografica che porta questo messaggio attraverso il recupero del Valore archetipico dell’Acqua quale Entità Spirituale primigenia e femminile dei popoli antichi di ogni parte del mondo. Non un semplice, freddo elemento chimico, come sino ad oggi considerata, ma riconsegnandole il suo antico ruolo di vera e propria ‘Anima Mundi’, ovvero, l’acqua coscienza comune! L’Acqua è un bene essenziale per la sopravvivenza di ogni forma di Vita e del Pianeta stesso. Si può vivere senza mangiare ma non si può vivere senza bere. Concetti elementari che nella Società moderna sono troppe volte considerati scontati favorendo una ulteriore suddivisione del Mondo».
Vuole darci qualche accenno sulla trama de “Il Bacio Azzurro?”
«Il racconto prende il via in una scuola irpina, quando agli studenti viene assegnata una ricerca sull’acqua e, proprio per questo, l’Alto Calore apre le sorgenti per consentire la visita ai ragazzi. Così le sorgenti irpine si trasformano nello scenario delle vicende che vedono protagonisti il piccolo Francesco, figlio di genitori separati, accompagnato dal nonno, Angelo, ex funzionario dell’Alto Calore in pensione e rabdomante, che guiderà il nipotino alla scoperta del mondo dell’acqua. Ed è proprio grazie al magico potere di quella strana “creatura”, silenziosa e misteriosa, quale l’”Acqua” che alla fine si riunirà la famiglia».

Fabiola Genua


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