Versante “Fontanelle”, mitigazione del rischio idrogeologico: al via la gara per oltre 4milioni di euro ma c’è «incompatibilità» tra un Componente di Commissione e un tecnico di una ditta partecipante

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Nella sala del Teatro comunale di Mirabella Eclano, venerdì 12 dicembre alle ore 18.30, è stato presentato il progetto “Opere di difesa e protezione finalizzate alla mitigazione del rischio idrogeologico di via della Rinascita, via Borgo, Strada comunale di raccordo alla strada provinciale 84, via Fontanelle e delle infrastrutture contermini”, redatto dall’ingegnere Enrico Di Pietro, dipendente dell’UTC dell’Ente locale.

A moderare l’evento è stato il geologo Tommaso Moscato, Consigliere comunale delegato alla Protezione Civile, mentre a relazionare sono stati il Sindaco Francescantonio Capone e l’ingegnere Armando Lucio Simonelli, docente dell’Università degli Studi del Sannio, nella qualità di Consulente (dal 2010) sia del Comune di Mirabella Eclano sia del progetto di cui sopra.
Questa straordinaria opera di ingegneria geotecnica da realizzare, per un importo di oltre 4milioni di euro (€4.143.921,89), ha ricevuto il finanziamento totale dalla Regione Campania, data l’impossibilità delle risorse di entrata del bilancio comunale eclanese.
Infatti, il provvedimento di approvazione progettuale ed economica rientra nelle “misure di accelerazione della spesa” introdotte dall’attuale Giunta regionale campana, presieduta da Stefano Caldoro, ovvero del POR Campania FESR 2007/2013.
Perché la realizzazione, a breve, di tale opera nella città di Mirabella Eclano?
Sicuramente, la maggior parte dei cittadini eclanesi è a conoscenza dei gravi problemi di staticità, all’incirca dal mese di marzo 2010, del versante ‘Fontanelle’ a causa della presenza di un fenomeno franoso.
Infatti all’epoca, dopo una serie di sopralluoghi effettuati prima dai tecnici del Comune e poi dal tecnico-consulente Armando Lucio Simonelli (incaricato per la parte geotecnica dall’Amministrazione comunale, guidata dall’ex sindaco Vincenzo Sirignano), sono iniziati i lavori di messa in sicurezza del costone che interessava via della Rinascita, via Variante e via Colori, mediante la sostituzione della condotta idrica e successiva revisione e ripristino della rete fognaria, nonché la messa in sicurezza del versante ‘Fontanelle’, interessato dalla frana.
Intanto, secondo quanto è emerso durante i suddetti lavori, si è evidenziato che la causa primaria ed unica è da addebitare solo ed esclusivamente alla rottura (da non meno di cinque anni) della conduttura principale della rete idrica, gestita dalla Società dell’Alto Calore di Avellino.
L’Amministrazione comunale dell’epoca ha subito provveduto ad aprire un contenzioso per il risarcimento danni.
Successivamente a questi lavori, il Consiglio comunale con propria deliberazione (n.11 del 28.05.2010) ha preso atto delle azioni già poste in essere per il contenimento del fenomeno franoso (lavoro di urgenza e consulenze specialistiche) ed ha ritenuto di fronteggiare l’attuale stato di pericolo deliberando ed approvando “un verbale di somma urgenza” redatto dall’ingegnere Antonio Masciola, Responsabile dell’UTC, per un importo di circa 484mila euro.
Si è quindi programmata una campagna di indagine preventiva attraverso l’esecuzione di diversi sondaggi geognostici, il posizionamento di inclinometri (per la misurazione dello spostamento del terreno), di tubi piezometrici (per la misurazione della livello di falda), di fessurimetri meccanici ed uno elettronico ed infine prove di laboratorio eseguite su campioni di terreno interessato alla frana.
In seguito poi, sempre su indicazione del tecnico-consulente Simonelli, sono stati realizzati dei pozzi drenanti ubicati nel campo di calcetto comunale, adiacente al CineTeatro ‘Carmen’ e ripristinata la rete idrica lungo via Variante ed è stato rifatto tutto il manto bituminoso stradale di via Rinascita.
Comunque, i lavori, dopo quelli realizzati nell’ottobre 2011 per fronteggiare il movimento franoso del versante ‘Fontanelle’, ad oggi stanno continuando: sostituzione totale dei fessurimetri meccanici con quelli elettronici; elaborazione dei dati da parte della ditta; collocazione di un fessurimetro meccanico all’interno della macelleria De Luca; esecuzione di sondaggi; posizionamento di nuovi inclinometri; proseguimento delle indagini con relazioni da parte dell’incaricato tecnico-consulente; letture degli inclinometri e relativa elaborazione dei dati da parte della Ditta; ripristino totale della lesione verticale del ‘muraglione’ di pietra; vari rifacimenti, eseguiti nel tempo dopo il primo intervento, del manto stradale sia su via della Rinascita sia sulla contigua strada provinciale; canone 2014 per la lettura di tutti i fessurimetri.
Probabilmente, aggiungendo quanto sopra descritto, il Comune di Mirabella Eclano dal marzo del 2010 ad oggi ha speso oltre 600mila euro.
Adesso, in attesa che la richiesta di risarcimento nei confronti della Società irpina dell’Alto Calore faccia il suo iter, sperando in un esito positivo anche se già si vocifera di una probabile ‘compensazione’ delle spese fino ad ora sostenute dall’Amministrazione comunale, occorre procedere a drenare l’acqua che si è ristagnata e che ha gonfiato il sottosuolo, in questa ben individuata zona, causando quindi cedimenti, smottamenti e crepe.
Nella sala del Teatro comunale, a presentare l’opera urbanistica da realizzare nella sua interezza non è stato il progettista Enrico Di Pietro dell’UTC, seduto in prima fila ad ascoltare – giustamente! – quanto esponeva invece il docente Armando Lucio Simonelli, che non ha potuto siglare il progetto in quanto è vietato dall’ordinamento universitario.
Infatti, anche se il progettista è il giovane eclanese, dipendente dell’UTC, ing. Enrico Di Pietro (laurea a.a. 2010 Univ. “Guglielmo Marconi”/ iscrizione all’Ordine-Albo provinciale: 12 maggio 2011), c’è però la valente consulenza progettuale di una più che decennale esperienza professionale geotecnica dell’ing. Armando Lucio Simonelli, docente dell’Università degli Studi del Sannio, consulente dal marzo del 2010 dell’Amministrazione comunale su indicazione dell’Assessore dell’epoca Tommaso Moscato, suo allievo di corsi sia universitario sia post laurea.
Sul progetto redatto, approvato e finanziato nulla da eccepire, però in merito vanno fatte almeno due brevi considerazioni.
La prima, di sicuro non condivisibile ma da accettare, è quella che è giusto che vengano realizzate opere di miglioria, da parte della ditta vincitrice dell’appalto, ma è abnorme, sulla modesta area perimetrale che racchiude la frana, la realizzazione di tre mega pozzi per raccogliere e sversare poi nel vallone ‘Fontanelle’ le acque ancora presenti nel sottosuolo.
Ogni pozzo, ad di là del costo singolo di circa 1milione di euro, avrà un diametro interno di 5metri e una profondità di 35metri (immaginate…circa il doppio dell’altezza del “Carro”), per intercettare non si sa, poi, quanta acqua.
«Rimossa la causa, l’effetto cessa!» – infatti, visto che la causa del fenomeno franoso non è geomorfologica, ma è riconducibile esclusivamente alla perdita d’acqua dalla conduttura principale della rete idrica pubblica, individuata e successivamente risolta, la realizzazione di un unico pozzo, come evidenziato da alcuni ingegneri geotecnici, era ed è più che sufficiente.
Perché, dunque, tanto spreco di denaro pubblico?
La seconda considerazione da fare è sull’iter in corso nell’espletamento della gara di aggiudicazione dell’appalto.
Il bando di pubblicazione è regolare. Sono state sei le società che hanno chiesto di partecipare alla selezione, indicando anche i loro tecnici: 1) VIPP Lavori speciali srl di Verona; 2) Ottoerre Group srl di Roma; 3) Corbo Group spa di Sessa Aurunca (Ce); 4) ATI: CER srl di Avellino e Costruzioni Alfonso Palma srl di Atripada (Av); 5) ATI: Tecnocostruzioni srl di Torrecuso (Bn) e PIGI srl Costruzioni e fondazioni di Frattamaggiore (Na); 6) ATI: IMOS srl di Campobasso e Base House srl di Montemiletto (Av).
Invece, dubbi e perplessità abbondano sulla nomina dei Componenti “esperti” della Commissione di Gara per la valutazione dell’offerte, da parte dell’ingegnere Capo dell’UTC Antonio Masciola, Responsabile Unico del Procedimento.
La nominata Commissione di gara è chiamata a svolgere tre adempimenti: 1) la validità dei documenti amministrativi per la idoneità delle ditte a partecipare alla gara (seduta pubblica); 2) la valutazione, cioè dare un punteggio «all’offerta tecnica», presentata dalle singole ditte, per la realizzazione di opere di migliorie (seduta privata); 3) valutazione economica, cioè il ribasso, da parte delle singole ditte (seduta pubblica), sul progetto “siglato” dall’ingegnere Enrico Di Pietro dell’UTC.
Nei giorni scorsi discutendo in merito, simpaticamente con l’ingegnere Antonio Masciola, gli ho chiesto il criterio che ha utilizzato per nominare i Componenti “esperti” per la Commissione di gara.
Prontamente, mi ha risposto che in considerazione dell’importo messo a gara, cioè oltre 4milioni di euro, oltre a valutare i curricula dei professionisti invitati che hanno dato la propria disponibilità, ha accettato anche l’utile consiglio del professore Simonelli che gli ha suggerito di scegliere tecnici esperti provenienti non dalla nostra regione, vista anche la sua presenza di consulente nel progetto, ma soprattutto per evitare eventuali problemi di incompatibilità con le ditte partecipanti alla gara.
Ragionamento che non fa una grinza… e l’ingegnere Masciola, sicuramente dopo aver letto attentamente i singoli curricula, con propria determina dirigenziale ha nominato la Commissione di gara per la valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
La Commissione costituita da tre “tecnici esperti”, risulta composta dall’ing. Antonio Masciola, autonominatosi anche Presidente, dall’ing. Aquino Silvestro dell’UTC di Atripalda (Av) e dall’ingegnere Giacomo Russo, Ricercatore presso l’Università degli Studi di Cassino.
Perché il consiglio “spassionato” (?!) del professore Simonelli è stato accettato solo in parte dall’ingegnere Masciola?
Si è autonominato Componente-Presidente, ha nominato (anche questa volta) l’ingegnere Aquino Silvestro, che oramai da anni è sempre presente nelle Commissioni di gara indette dal Comune di Mirabella Eclano, mentre l’unica eccezione l’ha fatta con l’ingegnere Giacomo Russo, Ricercatore presso l’Università degli Studi di Cassino.
Ma eccezione non è. Infatti, da informazioni pervenute dall’Ateneo di Cassino, risulta che il Componente “esperto” è un campano ‘d.o.c.’. A questo punto, le cose si complicano.
Considerando il consiglio ‘mirato’ del professore Simonelli di richiedere la disponibilità di docenti universitari, con esperienza in ingegneria geotecnica, fuori dalle Università della Campania, perché ingegnere Masciola ha inoltrato in merito solo due richieste e non tre, quattro, cinque… come è prassi fare per una migliore scelta?
Perché, dunque, solo due richieste: una all’Università degli Studi di Cassino e l’altra all’Università degli Studi di Campobasso?
Pervenuta la disponibilità dei docenti degli Atenei di Cassino e di Campobasso, ha comparato i curricula per la successiva nomina di Componente “esperto” di Commissione di gara?
Ad esempio, sono entrambi Ricercatori oppure il docente dell’Ateneo di Campobasso è Professore?
Ancora, l’Ateneo di Campobasso ha risposto o la sua scelta è stata effettuata su una sola richiesta di disponibilità pervenuta, ovvero solo su quella di Cassino?
Faccio queste domande, anche maliziose, perché sull’Albo Pretorio on-line del Comune di richieste di disponibilità e di accettazione non c’è alcuna traccia.
Cosa si vuol nascondere? Perché non c’è trasparenza? Eppure sono atti che vanno protocollati sia in uscita sia in entrata.
Ma vi è ancora e di più. La mancata pubblicazione on-line di questi atti e la nomina nella Commissione di gara del Ricercatore dell’Ateneo di Cassino mi ha invogliato ad effettuare altre ricerche all’indomani della prima seduta (pubblica) di detta Commissione, tenutasi lo scorso sabato 13 dicembre presso la sede comunale, per verificare la validità dei documenti amministrativi delle ditte per la idoneità a partecipare alla gara.
Dopo aver appreso che tutte le sei società richiedenti sono state ammesse alle fasi successive, mi sono affrettato a conoscere i nominativi dei tecnici indicati dalle stesse ditte. Ho effettuato una non facile ricerca su internet: incrociando i singoli nominati con il Ricercatore Giacomo Russo dell’Ateneo di Cassino, ho ottenuto un risultato alquanto preoccupante.
Entrambi i Componenti “esperti”, gli ingegneri Aquino Silvestro e Giacomo Russo, da lei nominati nella Commissione di gara, hanno sottoscritto, così come previsto per legge, una dichiarazione di non aver incompatibilità professionale con le ditte ammesse a gara ed anche con i loro tecnici?
Ingegnere Masciola, sa che il Ricercatore Giacomo Russo, da lei nominato in Commissione, ha rapporti di condivisione professionale con un tecnico, anche lui docente di un Ateneo campano, referente di una delle sei ditte ammesse a gara?
E’ a conoscenza che l’ingegnere Giacomo Russo ha avuto consolidati rapporti anche didattici con questo tecnico-docente?
E’ a conoscenza che sono stati entrambi Componenti di Commissione, nella qualità di Relatori, in alcune sedute di Laurea in Ingegneria Strutturale e Geotecnica, presso l’Università degli Studi “Federico II” di Napoli?
E’ a conoscenza che sempre entrambi i tecnici-docenti sono stati coautori di relazioni/pubblicazioni di ricerche universitarie?
Hanno scritto, come si suol dire a due mani, quindi secondo lei c’è stata una intensa comunanza di interessi?
Ingegnere Masciola, spero solo che lei non abbia ancora convocato la seconda riunione di Commissione (seduta privata) per assegnare un punteggio «all’offerta tecnica» delle ditte ammesse a gara.
Con che stato d’animo, ma soprattutto con che etica e deontologia professionale il Commissario “esperto” Giacomo Russo potrà valutare e quindi assegnare un punteggio «all’offerta tecnica» delle opere migliorative, redatte da questo suo “compagno” di lavoro?
Ingegnere Masciola, si deve rassegnare, oramai la gara è andata a farsi benedire…
Allo stato dei fatti non le resta che chiedere le dimissioni da Componente “esperto” all’ingegnere Giacomo Russo, ma si deve dimettere anche lei da Presidente, per evitare che si alimentino ancora dubbi sul criterio della “sua”  scelta per la nomina in Commissione del napoletano Giacomo Russo, altrimenti convochi una conferenza stampa e risponda a tutte le mie domande.
Infine, alla luce di quanto accaduto invito il Sindaco Francescantonio Capone e il Segretario Generale, dott.ssa Maria Grazia Fontana, da più di un anno nominata con decreto sindacale “Responsabile” per la Corruzione e per la Trasparenza sugli atti amministrativi del Comune di Mirabella Eclano, a verificare quanto sopra scritto e se riterranno opportuno ripristinare la “legalità” su questa vicenda, adempiendo ai propri uffici.

Benigno Blasi


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