Il presidente del ‘Napoli Club Aeclanum’, Donatello Izzo: «A piccoli passi il nostro Club sta diventando una gran bella realtà»
I lettori de “La Fenice” on-line si saranno ormai affezionati alle vicende del Napoli Club Aeclanum. Da più di un anno ce ne occupiamo, e oggi abbiamo il piacere di scrivere un’altra bella pagina di questa avventura napoletana. Il Club sta raggiungendo risultati inimmaginabili, sta superando confini, sta diffondendo il nome di Mirabella in Italia e nel mondo. Il 27 agosto e il 24 settembre di quest’anno, si sono sanciti gli ennesimi gemellaggi con altri Club: rispettivamente, il Napoli Club New York e il Napoli Club Cuore Azzurro Cambiano-Torino. Per l’occasione, abbiamo incontrato Donatello Izzo, Presidente del ‘Napoli Club Aeclanum’.
Partiamo da New York. Come è entrato il contatto con il Club di New York e in che occasione è avvenuto il gemellaggio?
«Sono stato io a prendere l’iniziativa: li conoscevo da tempo, eravamo già in contatto. Il caso ha voluto che scegliessi di fare il viaggio di nozze proprio lì e che il Napoli giocasse in una di quelle sere. Mi hanno ospitato in occasione dei preliminari di Champions League, che, purtroppo per noi, hanno visto la sconfitta del Napoli contro l’Athletic Bilbao. Abbiamo mangiato insieme, io ho consegnato loro il gagliardetto del comune di Mirabella e la sciarpa del club. E’ stata una bella emozione lasciare un simbolo di Mirabella nella Grande Mela».
C’è la possibilità che il Club di New York possa venirvi a trovare a Mirabella Eclano?
«La maggior parte dei membri del Club, oltre che tifosi del Napoli, sono originari delle nostre terre. Vengono spesso a Napoli, anche in occasione delle partite. L’invito è stato fatto, aspettiamo l’occasione per offrire loro la nostra ospitalità. Speriamo avvenga a breve, sarebbe bello rivivere con i Mirabellani l’entusiasmo che ho provato io in terra americana».
Circa un mese dopo l’uscita newyorkese c’è stato un altro gemellaggio, quello con il Napoli Club Cuore Azzurro Cambiano-Torino…
«Sì, un’altra bella storia da raccontare, ancora una volta frutto del caso: un membro di quel Club, pur essendo di origini irpine, non sapeva della nostra esistenza. Quando il presidente, che io già conoscevo, gli ha rivelato la notizia, subito ci siamo incontrati per lo scambio delle sciarpe. L’iniziativa è partita da loro, mi ha fatto molto piacere. È uno dei Club più attivi nel Nord Italia, ha più di 400 iscritti».
Sono in programma altri gemellaggi?
«Sicuramente sì, ci stiamo già muovendo per rinnovare il nostro consueto appuntamento con altri Club partenopei d’Italia. Già l’anno scorso, nella II Edizione del Gemellaggio Napoli Club, abbiamo ospitato diversi Club: Napoli Club Modugno, PiacenzAzzurra, Napoli Club Baronia, Napoli Club Caserta, Club Napoli Casal di Principe, Roma Azzurra, Mantov@zzurra, AS Napoli Club Sicilia. Gli abbiamo dato la possibilità di assaggiare le squisitezze locali e di visitare il nostro paese, compresi i musei e gli scavi. Se non fosse stato per il Club, queste persone non sarebbero mai venute qui, è una bella vittoria per una realtà piccola come la nostra. Per la prossima edizione stiamo pensando a qualcosa di più grande. Si prevede un incremento di club partecipanti, oltre a quelli già presenti lo scorso anno. Per questo, per quanto possa essere difficile, a causa dei diritti d’immagine, ci piacerebbe ospitare qualche calciatore. Stiamo provando ad invitare anche dei giornalisti, famosi nell’ambito calcistico napoletano. Vedremo, non si escludono sorprese…».
Cosa significa per lei vedere il suo Club crescere così tanto da diventare internazionale? Avrebbe mai pensato che la Mirabella napoletana potesse superare certi confini?
«In pochi anni il nostro Club ha raggiunto grandi risultati. Da Presidente mi sento onorato, è un sogno che si avvera, un qualcosa che va oltre ogni aspettativa. Noi ci crediamo ogni giorno, ci mettiamo la faccia, ci rimbocchiamo le maniche per metterci in contatto con quante più persone possibili. Tutto questo per far conoscere noi e la città di Mirabella. Attraverso il Club, si porta in giro il nome della nostra terra. Non è affatto facile, ci sono molti Club più grandi e famosi di noi. Siamo ancora all’inizio, bisogna lavorare molto, ma non per questo vogliamo imporci dei limiti. A piccoli passi si raggiungono grandi traguardi».
Irene De Dominicis