Utilizzo improprio del Teatro comunale: «una serata con gli amici» per la “comoda” visione dell’incontro di calcio Italia-Inghilterra sul maxi schermo
Il Forum della Gioventù, organismo riconosciuto con legge regionale e dotato di proprio regolamento ratificato dalle istituzioni comunali, ha avviato nuovamente le proprie attività riunendosi lo scorso 3 giugno per discutere sugli sviluppi organizzativi futuri e sulle proposte degli iscritti.
I giovani eclanesi, presieduti da Nunzio Pascale, per la prima volta dalla costituzione del Forum, non si sono riuniti come di consueto presso il Teatro comunale – già sede dell’organismo durante i precedenti mandati amministrativi – bensì nei locali parrocchiali del Centro ‘Santa Chiara’.
Il motivo del cambio di sede è da ascrivere alla decisione del neo-eletto Sindaco Francescantonio Capone di non concedere il Teatro comunale fuori dall’orario di apertura del Municipio. I motivi di tale scelta sarebbero legati ad una questione di sicurezza degli ambienti e segretezza degli uffici. Il primo cittadino si è però impegnato nel contempo a trovare una sede stabile presso gli immobili a disposizione del Comune da utilizzare in futuro.
Ricordiamo che il Teatro comunale è situato nel Complesso Monumentale di S. Francesco che è anche sede del Municipio.
Sembrerebbe tutto normale sino a questo punto. Ciò che non quadra è la vicenda che si sarebbe consumata nella notte di sabato 14 giugno presso lo stesso Teatro.
Da quanto ci risulta, un cittadino eclanese ha presentato lo scorso 12 giugno una precisa richiesta (prot. n.4773) indirizzata al Sindaco in cui ha chiesto: «di avere la possibilità di utilizzare il teatro comunale per un incontro con gli amici(?)… da tenersi il giorno 14.6.2014 dalle ore 20.00»
Ad una copia della suddetta richiesta sarebbe stato apposto il «visto si autorizza» con timbro del Comune e firma di fatto illeggibile, che avrebbe legittimato il richiedente all’uso del locale.
Dunque, «un incontro con gli amici» il cui fine, a quanto risulta dalle voci che circolano fuori e dentro gli ambienti istituzionali, sarebbe stato quello di permettere la visione televisiva della partita di esordio della nazionale di calcio alla Coppa del Mondo sul maxi schermo e seduti su comode poltrone. Inoltre, è stata utilizzata anche l’attigua area interna, ovvero il piccolo chiostro, per arrostire un bel “caciocavallo” paesano e gustarlo, innaffiato da aglianico, per l’appunto durante la visione dell’incontro calcistico Italia-Inghilterra.
In altre parole, privati cittadini hanno utilizzato una sede istituzionale per uno scopo non proprio “istituzionale”, o comunque non di pubblica utilità, il tutto in evidente contraddizione con la scelta del Sindaco di non voler autorizzare l’utilizzo del Teatro comunale in orario di chiusura ad un organismo riconosciuto quale il Forum della Gioventù.
A denunciare l’accaduto, la mattina seguente, è stata l’opposizione consiliare guidata da Antonio Sirignano, mediante un’interpellanza scritta rivolta al primo cittadino.
Tale notizia è stata poi divulgata dalla pagina Facebook del gruppo Bene Comune per Mirabella. La pubblica denuncia ha suscitato molta indignazione nei giovani e meno giovani che hanno dibattuto sulla “piazza” virtuale.
Tra le discussioni che hanno infiammato la “rete” in questi giorni, si è letta anche una netta presa di distanze dell’Assessore comunale Raffaella D’Ambrosio che ha affermato in un commento: «la domanda è stata protocollata ma non e’ mai stata sottoposta al vaglio del nostro Sindaco né tantomeno da lui autorizzata. A tal proposito il nostro Sindaco si è riproposto di fare chiarezza».
La vicenda si profila come un vero e proprio abuso: un Signor X – verosimilmente un Consigliere comunale – avrebbe sottoscritto un’autorizzazione pur non avendone facoltà o delega (in quanto spetterebbe esclusivamente al Sindaco, al Vice Sindaco o all’Assessore delegato) mettendo in imbarazzo l’intera Amministrazione comunale e creando di fatto una disparità di trattamento nei confronti di un organismo istituzionale, quale il Forum della Gioventù.
Dunque, se non è stato il Sindaco, il Vice Sindaco o l’Assessore comunale delegato, chi si è arrogato il diritto di concedere l’utilizzo del Teatro comunale – quindi il Municipio – ad un gruppo informale di cittadini per farne un uso non di pubblico interesse?
Chi è in possesso delle chiavi del Teatro comunale – ovvero del Municipio – e le ha concesse al cittadino richiedente?
Queste domande le rivolgiamo al Sindaco Francescantonio Capone e lo invitiamo a vigilare su coloro che sono in possesso delle chiavi di accesso alla struttura, sicuri che saranno adottati i dovuti provvedimenti affinché si faccia luce su di una vicenda perpetuata da personaggi “di seconda fila” nello scenario politico-amministrativo eclanese, ma evidentemente poco attenti alla gestione della “res publica” e facili a considerare le strutture pubbliche come oggetti di uso e consumo privato.
Carmine Bruno