«Sensibilizziamo la popolazione sul tema dell’arresto cardiaco». Iniziativa gratuita a Mirabella Eclano grazie alla DAN Europe
Lo scorso 12 aprile, presso il Centro Sociale della frazione Pianopantano, si è tenuto il primo evento gratuito, aperto a tutta la cittadinanza, promosso dalla DAN Europe sul delicato tema dell’arresto cardiaco. Promotrice dell’iniziativa è stata la giovane istruttrice dottoressa Roberta Cotugno, la quale si è alacremente prodigata alla realizzazione dell’evento e ha voluto più volte sottolineare quanto sia importante imparare poche e semplici manovre per salvare una vita e ridurre le morti improvvise. Proprio da qui la forte volontà di far sì che il tutto fosse completamente gratuito.
In Europa, infatti, le vittime di arresto cardiaco sono 400 mila ogni anno e le percentuali di sopravvivenza sono bassissime: meno del 20 per cento delle vittime di arresto cardiaco sopravvive fino alla dimissione dall’ospedale.
Una percentuale che potrebbe cambiare notevolmente se ci fosse un intervento tempestivo di chi si trova di fronte a tale emergenza. E’ comprovato, appunto, che se i testimoni di un arresto cardiaco iniziano la rianimazione cardiopolmonare (RCP) prima dell’arrivo dell’ambulanza e degli operatori sanitari le possibilità di sopravvivenza della vittima aumentano di due/tre volte rispetto ai casi in cui la RCP non viene iniziata immediatamente.
Nel 70% dei casi l’arresto cardiaco avviene in presenza di testimoni ma la maggioranza della popolazione non sa come fare la rianimazione cardiopolmonare. In Europa la RCP viene iniziata dai testimoni soltanto nel 15% dei casi. Se si riuscisse ad aumentare la percentuale dal 15% al 50-60% dei casi si potrebbero salvare circa 100.000 persone all’anno. Al contrario, ogni 90 secondi viene rianimato un paziente senza successo perché il soccorso è tardivo.
Un tema, dunque, delicatissimo e di fondamentale importanza quello dell’arresto cardiaco che non può e non deve lasciarci indifferenti.
Dottoressa Cotugno, come mai questo convegno del tutto gratuito a Mirabella Eclano? Come ha risposto la cittadinanza?
«Mirabella Eclano rappresenta un polo di riferimento importante in quanto sono presenti vari istituti superiori, una piscina, un campo sportivo con squadra di Eccellenza, nonché un polo commerciale che ragguaglia una forte utenza anche e soprattutto dai paesi limitrofi. In questa realtà è presente scarsa formazione in materia di rianimazione cardiopolmonare e di manovre di disostruzione delle vie aeree, nonché assenza di defibrillatori pubblici. Il mio intento, dunque, è quello di sensibilizzare, in una realtà così complessa ed eterogenea, la popolazione e l’amministrazione locale su questo tema. La cittadinanza ha risposto con entusiasmo, approfitto in questa sede per ringraziare, in particolare, l’amministrazione di Bonito, tra cui il Sindaco, avv.Antonio Zullo, il quale ha partecipato attivamente al corso; inoltre ringrazio la Pubblica Assistenza di Bonito che mi ha supportata nella realizzazione di questa iniziativa e non ultimo il mio collega Generoso Tecce per la preziosa collaborazione».
Ci vuole spiegare come si verifica un arresto cardiaco?
«L’arresto cardiaco è un evento drammatico, che necessita di tempestività nel soccorso, e mente lucida da parte del soccorritore. L’arresto cardiaco si verifica in pochi minuti e consiste nella riduzione e/o assenza del circolo cardiovascolare, e/o arresto respiratorio.Lo scopo del BLS (“basic life support”,ossia sostegno delle funzioni vitali) è quello di riconoscere prontamente la compromissione delle funzioni vitali e di sostenere la respirazione e la circolazione attraverso la ventilazione bocca a bocca o bocca-maschera ed il massaggio cardiaco esterno fino all’arrivo di mezzi efficaci per correggere la causa che ha prodotto l’arresto cardiaco. In assenza di circolazione il primo organo che va incontro a sofferenza da carenza di ossigeno è il cervello, dopo 4-5 minuti iniziano i primi danni, che diventano irreversibili dopo 8-10 minuti».
Quanto è importante la tempestività dell’intervento?
«La tempestività dell’intervento è fondamentale in quanto bisogna considerare che le probabilità di sopravvivenza nel soggetto colpito da arresto cardiaco diminuiscono del 7-10% ogni minuto. Dopo dieci minuti dall’esordio dei sintomi, in assenza di RCP, le possibilità di sopravvivenza sono ridotte quasi a zero; è intuibile pertanto l’importanza della presenza di eventuali testimoni formati, e soprattutto dell’avere un DAE (defibrillatore semi automatico) prontamente vicino. Molto spesso vedo soccorritori occasionali che fanno assistenza ai malati o a varie manifestazioni, ma non sanno nemmeno di che cosa stiamo parlando».
Cosa rischia, in concreto, chi sceglie di intervenire in questi casi?
«La Legge italiana impone a chiunque, medico o non medico, di intervenire in qualche modo per soccorrere un ferito o chiunque si trovi in una situazione di difficoltà. Il mancato intervento, oltre che censurabile dal punto di vista etico e morale, pur riconoscendo difficoltà e timori personali, costituisce reato ai sensi dell’art. 593 del Codice Penale. L’aspetto interessante è che l’articolo non solo impone di “avvisare l’Autorità”, ed in questo caso una telefonata al 118 è sufficiente, ma anche di ” prestare l’assistenza occorrente”. E ciò significa, prima di tutto, non abbandonare la scena e poi fare cose semplici come segnalare la posizione del ferito, evitare che venga investito e guidare i soccorsi sul posto. Quindi chi sceglie di intervenire, anche in caso di tragici risvolti, viene comunque tutelato dall’attuale legislazione. La paura delle responsabilità o la paura di non eseguire perfettamente l’intervento non possono costituire una ragione per non intervenire. Come ho già detto, l’intervento, anche se imperfetto, è meglio del non intervento e la legge, ad ogni modo, tutela il soccorritore (la così detta “Legge del buon samaritano”). Quindi, in concreto, il “rischio” sarebbe quello di salvare una vita».
Fabiola Genua