Saving Mr. Banks: la tata che non ti aspetti!
Chi avrebbe mai immaginato che dietro la storia di Mary Poppins ci fosse una tale sofferenza! Siamo abituati a vedere la bella tata scendere dal cielo col suo magico ombrello, ma mai avremmo pensato che quella leggerezza fosse solo apparente. Quell’ombrello porta con sé molto di più: in ogni piegatura c’è un particolare taciuto, un’emozione passata, un legame nascosto.
Tutto inizia quando il Signor Walt Disney (sì, proprio lui!) s’imbatte in un libro di cui le sue figlie sono follemente innamorate. Il libro racconta la storia di Mary Poppins, la fiabesca governante di Jane e Michael, figli del bancario londinese George Banks. Il signor Disney, positivamente colpito dalla potenza che il racconto trasmette alle sue figlie, promette loro di tramutare il libro in pellicola. Peccato che le sue ambizioni debbano bloccarsi al primo ostacolo: per fare di Mary Poppins un film bisogna che la sua autrice, Pamela Lyndon Travers, ceda i diritti di copia. Basterebbe una firma, ma la signora Travers è una gran testa dura e non cede affatto. A suo parere Hollywood non è un posto adatto alla sua Mary Poppins. Ci sarebbe il rischio di cadere in una farsa, in un’animazione riuscita male. Meglio di no, meglio che la tata resti tra le pagine dei libri, statuaria e surreale com’è.
A distanza di vent’anni da quella richiesta, Pamela Travers si trova in grandi difficoltà economiche, che non riesce a sanare neanche con la stesura di un nuovo libro. Per questo la donna, non senza fatica, decide di recarsi a Los Angeles, a patto che le sue scelte vengano rispettate ed eseguite senza obbiezioni.
Il suo arrivo negli studi Disney è un evento, ma guai a chi crede che si possa festeggiare! Pamela odia i piagnistei e le celebrazioni; bisogna lavorare, solo questo.
Primo passo: porre il veto a tutte le canzoncine melense e alle animazioni (si vuole produrre un film, non un cartone animato!). I giorni passati nello studio a tessere le immagini da adattare al grande schermo non sono cosa facile, ma il problema non sembra essere tecnico. Le canzoni composte dai fratelli Sherman e i consigli del signor Disney aprono il sipario di un luogo inaspettato, lì dove le parole del libro hanno preso vita: quell’anno del 1961, quando tutti i fantasmi si presentarono agli occhi ingenui della piccola Pamela.
La narrazione si addentra così in tempi più remoti, offrendo la possibilità di leggere nel cuore e nella ragione di una donna eccessivamente scontrosa e saccente. Pamela si rivela scrittrice della sua stessa vita, psicologa di un passato strettamente legato alla figura di un padre alcolizzato e di una madre abbandonata in uno stato depressivo. Poi la rivelazione: il vento che ha spinto Mary Poppins nella casa di Jane e Michael è lo stesso che anni prima aveva portato nella vita di Pamela la sua salvatrice.
Il successo ottenuto dal film Mary Poppins è cosa nota a tutti, ma ancora una volta il cinema americano svela quanti più segreti possano conoscersi. Ennesima prova ben riuscita, che culmina nei ruoli interpretati da Emma Thompson e Tom Hanks, rispettivamente Pamela Lyndon Travers e Walt Disney.
Emma Thompson è un enigma personificato, perfetta per interpretare una scrittrice dai mille segreti; Tom Hanks è l’uomo d’affari che tutto sa e tutto ottiene, ma senza alcuna costrizione (ci sarà un motivo se il signor Disney ha conquistato tutti i bambini del mondo!).
Sempre impeccabili, sembrano due treni in corsa su binari paralleli: quando la donna perde le staffe e butta tutto all’aria, Walt le presta la benzina per continuare la corsa.
Una nota di merito spetta a Paul Giamatti, nei panni di un semplice autista. Sarà lui l’uomo più emotivamente vicino a Pamela nelle settimane trascorse a Los Angeles. Lui si rivela a lei e lei (per quanto riesca) si rivela a lui.
Saving Mr Banks mostra i retroscena della produzione di uno dei film più quotati di sempre. Una vera e propria storia nella storia: come quando una madre racconta al proprio figlio i mesi della gestazione che hanno portato a generarlo.
Irene De Dominicis


