Consigli per l’acquisto di una tuta
La prima domanda che viene spontaneamente in mente è quella del perché acquistare una tuta, questa domanda potrebbe sembrare banale ma invece risulta essere fondamentale per capire se questa sia o meno indispensabile tra il nostro abbigliamento.
Lo scopo di una tuta è quella di proteggere contro i minimi urti, urti che con abbigliamento quotidiano risulterebbero molto dolorosi, e prima ancora salvaguardare la pelle (la nostra) da escoriazioni, che a volte sono molto più dolorose delle fratture. Inoltre ripara dal caldo e dal freddo, poiché all’interno della tuta si viene a creare una temperatura costante grazie all’uso dei materiali impiegati nella loro costruzione.
Dopo aver risposto a una domanda esistenziale, passiamo a come si fa a capire se una tuta è buona o meno. La tuta deve essere morbida e deve avere un minor numero possibile di cuciture in quanto un minor numero di cuciture indica tre cose: la prima che la casa di produzione non ha badato a spese per produzione della suddetta, la seconda (che implica la terza) meno cuciture sono presenti per l’identificazione di un pezzo, facciamo l’esempio della parte della schiena, e più questo pezzo è identificabile come un blocco unico. Quindi meno cuciture = meno possibilità di strappo di questo e quindi maggior resistenza in caso di caduta.
Le cuciture devono essere il più sottili possibile poiché hanno così punti ravvicinati che sono meno soggetti a strappi e a usura. Tutte le pelli sono resistenti, quella di canguro a differenza di quella bovina offre una maggior morbidezza al tatto.
Vi devono essere inserti elasticizzati nei punti chiave come per esempio all’altezza dell’inguine, dietro le ginocchia, e sotto le ascelle. Possibilmente l’interno della tuta deve anche essere estraibile, lavabile e fatto in tessuto traspirante.
Le protezioni minime sono importanti e la tuta deve avere: protezioni all’altezza dei gomiti, delle spalle e delle ginocchia oltre agli slider (le cosiddette saponette) e anche un rinforzo in più sul fondo schiena. Ottima sarebbe anche la presenza della gobba aerodinamica la quale, oltre a fornire un miglior coefficiente di penetrazione, è anche un’ottima protezione per il collo in caso di caduta.
Bisogna sempre indossare la tartaruga sotto la tuta, perché quella salva la schiena. Una buona tuta non ha una tasca interna per il posizionamento della tartaruga, in quanto le protezioni devono essere fisse e non si devono muovere.
Quando si sceglie la taglia per la tuta, si devono considerare diversi fattori: deve essere sì aderente, ma va presa con un po’ di spazio all’altezza della schiena perché bisogna calcolare la presenza della tartaruga. La tuta va provata in moto, nel senso che ci si deve sedere sulla moto e provare tutti quei movimenti tipici da pista. La tuta in questo caso non deve interferire nei movimenti e creare difficoltà. Bisogna anche constatare che le protezioni siano tutte al loro posto. Inoltre le maniche devono essere un po’ sopra i polsi perché bisogna mettere i guanti e la stessa cosa vale per le caviglie. La tuta va indossata sempre all’interno dei guanti e degli stivali.
La tuta intera viene consigliata per chi usa la moto specialmente in pista in quanto non ha la zip che tiene insieme pantalone e giubbino rappresenta una debolezza in meno della tuta. Inoltre la tuta intera è comoda in pista ma non in strada, o quando ci si ferma.
La tuta divisibile invece è comoda in strada e concede maggior movimenti al motociclista, è sconsigliata se l’uso che ne si fa è quello prevalentemente della pista.
I prezzi possono variare dai 500 euro in su, tutto dipende dalla marca, dal tipo di tuta e dove sono prodotte.
Alla fine per la scelta di una tuta e prima dell’acquisto bisogna solo provare, provare, provare!
Gianpiero Scala


