Selfie: la mania di mostrarsi
Selfie è la parola del momento, secondo il dizionario Oxford, è stata la parola protagonista del 2013. Con questo termine si intende autoscatto destinato ad essere condiviso sui propri profili social come Facebook, Instagram e qualsiasi altro network di condivisione. Esso è di solito un primo piano del viso o di un dettaglio che si vuole più o meno valorizzare. Sfondo, punto luce e inquadratura sono elementi sui quali bisogna focalizzarsi per ottenere il miglior risultato. L’autoscatto esiste da moltissimi anni ma è diventato moda solo nel 2014. Principalmente per due motivi. Innanzitutto, bisogna sottolineare il grande successo degli smartphone, che hanno schermi sempre più grandi, fotocamere più potenti e consentono facilmente questo genere di operazione. A ciò dobbiamo aggiungere la crescita inarrestabile delle reti sociali. Tutti noi abbiamo almeno un account su Facebook, Twitter o Instagram. In quest’ultimo network, dedicato all’immagine, il selfie ha visto la sua massima espansione, diventando un fenomeno molto apprezzato.
La moda di ritrarsi in fotografie poi pubblicate in Rete è un fenomeno osservato con sospetto da molti. Ora arriva (almeno secondo qualcuno) la conferma ufficiale che qualche cosa non va nella mente dell’”auto-ritrattista” professionista: secondo l’American Psychiatric Association si tratta di un disturbo mentale. La nuova patologia ha anche un nome e il termine è selfitis, ossia selfite.
Secondo i sedicenti membri dell’APA chi ne è colpito soffre di un desiderio ossessivo compulsivo di realizzare fotografie di sé stesso per poi pubblicarle online, pratica messa in atto però per compensare la mancanza di autostima e anche per colmare lacune nella propria intimità. Secondo gli psichiatri USA al momento non esiste una cura per questo disturbo ma sembra sia possibile ottenere miglioramenti grazie alla Terapia Cognitivo-Comportamentale, siglata in inglese CBT.
Sarebbe interessante conoscere il parere in merito di alcune delle star più celebri di Hollywood, protagoniste della foto selfie più retwittata di sempre, scattata nella notte degli Oscar. In questo caso però sembra possibile escludere problematiche di autostima e lacune di intimità: l’uso dello smartphone Samsung era stato suggerito alla conduttrice della notte degli Oscar dai dirigenti della multinazionale coreana per ragioni di pubblicità e sponsorizzazione. Così per il selfie finora più famoso di sempre più che di disturbo mentale si tratta senz’altro di marketing. Intanto se non temete di apparire disturbati o se avete esigenze di marketing da soddisfare, sappiate che poco tempo fa Apple ha pubblicato una sezione tutta dedicata ai selfie su App Store..
Questa moda non risparmia nessuno,nei giorni scorsi ha fatto scalpore quello che passerà alla storia come il selfie più bizzarro e anche criticato della storia il cui protagonista ufficiale è Papa Francesco che in un incontro con i giovani,ha prestato il suo volto alle svariate fotocamere,ed immediatamente le relativi immagini hanno fatto il giro del mondo. In pochi istanti anche il Papa si è lasciato andare,è sceso dalla sua poltrona istituzionale lasciando trasparire un altro volto,quello di uomo “normale” che senza questo autoscatto difficilmente avremmo potuto vedere. I più giovani spesso perdono il controllo e si abbandonano in comportamenti pericolosi,pochi giorni fa è arrivata la notizia della scomparsa di una giovane ragazza che a seguito di commenti poco piacevoli ricevuti dai compagni relativi ad una sua foto postata su Facebook,ha deciso di togliersi la vita umiliata dagli insulti dei suoi amici. E troppo spesso le ragazze fanno un uso molto hot di immagini relative alla propria fisicità. Per cui è semplice andare oltre e restare schiavi e vittime di un gioco all’apparenza innocuo.
Però c’è anche l’aspetto più leggero di questo fenomeno, difatti è una moda che sfocia davvero in qualsiasi ambito,molto utilizzato dalle star della moda e della televisione per avvicinare a sé consensi e fan ,diventando corrente che interessa il marketing e il mondo della pubblicità.
Essendo un rilevante fenomeno sociale non possiamo valutarne solo l’aspetto negativo,ma osservarlo sotto più punti di vista. E come tutti gli strumenti a disposizione,diventa più o meno pericoloso a secondo dell’uso che se ne fa.
Perché in fondo l’autoscatto è la voglia di comunicare la parte interna di sé agli altri, e il più delle volte il corpo diventa l’interlocutore più efficace.
«La vostra anima è il vostro specchio: è tutta voi» (G. Shaw)
Per cui ora godiamoci i momenti più belli, quelli che hanno aperto la strada alla “selfie-mania”, prendendo da essi la parte simpatica di un semplice gesto,davanti ai quali sorridere senza mai prendersi troppo sul serio.
Maria Esposito