Finanziato un progetto da 2 milioni di euro per ridurre l’inquinamento del fiume Calore e per ampliare la rete fognaria periferica

risanamento idrico

Al via il grande progetto “Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali delle aree interne”. Un progetto da 100 milioni di euro che interesserà numerosi Comuni delle province di Avellino, Benevento e Caserta.  Avviato nel luglio 2011, il progetto rientra nel programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013 (POR FESR).

«Il progetto è finalizzato principalmente alla riduzione dell’inquinamento dei fiumi» – chiarisce il consigliere comunale Giancarlo Ruggiero – «Come Amministrazione comunale avevamo presentato il progetto due anni fa, ed ora è stato assorbito in uno più ampio. A predisporre i lavori e la gara d’appalto, sarà l’ARCADIS, l’Agenzia regionale Campania difesa suolo. A seguito di una ricognizione da parte della provincia di Avellino, sono stati individuati alcuni Comuni interessati ai lavori ed il nostro in particolare porterà avanti dei lavori finanziati dalla Comunità europea per due milioni di euro, che riguarderanno la ristrutturazione e la messa in sicurezza dei tre depuratori presenti sul territorio comunale, ovvero a Mirabella, nella frazione di Calore e di Passo Eclano, con la realizzazione e il potenziamento della rete fognaria».

Una cifra da capogiro, 2 milioni di euro, sarà quindi impiegata solo nel nostro Comune, per un progetto che mira a ridurre l’inquinamento del fiume Calore.  Chissà se a smuovere le acque siano state le continue denunce, sempre più simili a vere e proprie grida d’allarme, lanciate dal Comitato di Tutela del Calore, ma quel che è certo è che il nostro fiume versa oggi in condizioni gravissime: il rischio sanitario è elevatissimo a causa della carica fecale rilevata sui campioni. E la concentrazione del batterio escherichia coli denuncia il mal funzionamento, laddove non addirittura la mancanza, di depuratori delle acque reflue.

Circa 1 milione euro verrà impiegato negli ampliamenti fognari periferici: si andrà a realizzare circa 10 chilometri di fogna che copriranno l’80 per cento del territorio periferico rurale, tutt’oggi ancora totalmente sprovvisto.

Possiamo dunque auspicare la chiusura dei numerosissimi pozzi neri, il cui abuso è stato favorito dall’assenza di opere di urbanizzazione nel nostro comune, e aggravato dalla negligenza di coloro che avrebbero dovuto operare controlli.

Ed è così che per decine di anni il contenuto dei pozzi, a tenuta stagna, sono stati scaricati senza alcun costo nei terreni agricoli da chi, in barba alle regole, inquinava pur di non pagare, o casi in cui i rifiuti venivano smaltiti in modo illecito da chi autorizzato o meno dal Comune, si occupa periodicamente degli espurghi.

Ulteriori  650 mila euro, invece, verranno impiegati per la manutenzione dei depuratori: una ristrutturazione delle macchine interesserà quello del Passo Eclano, vecchio di oltre venti anni, un potenziamento, invece, per  quello di Calore troppo piccolo per raccogliere anche le acque di Piano Pantano.

«I lavori verranno portati a termine entro la fine dell’anno», assicura il Consigliere comunale Giancarlo Ruggiero; tuttavia quello che ci auguriamo è che questo progetto non finisca per ingrossare la lunga lista di opere pubbliche incompiute nel nostro paese e soprattutto i 2 milioni di euro di lavori, già finanziati, non rimangano nei cassetti.

Antonella Tauro


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