A Mirabella Eclano, la IIª edizione del “Gemellaggio Napoli Club”
Il 21 dicembre scorso si è svolta nella città di Mirabella Eclano la seconda edizione del “Gemellaggio Napoli Club”. Per qualche ora Mirabella Eclano si è trasformata nella culla del tifo partenopeo, accogliendo “figli di Napoli” da ogni angolo della penisola italiana. Tutti ospiti del Club Aeclanum di Mirabella. O meglio, tutti padroni di casa, perché i veri ospiti sono stati l’amicizia e la condivisione di un’unica passione.
La passione per Napoli e per il Napoli viaggia veloce su vagoni di treni che toccano ogni dove. Prende navi, poi aerei, percorre continenti. Sono lontani i tempi del fallimento, ancor più distante la gloriosa epoca del Dio Maradona. Gli anni anonimi passati nelle basse categorie sembravano aver acquietato la baraonda di sostenitori. Almeno così risultava agli occhi degli altri, quegli stessi occhi che oggi siedono gli spalti solo per invocare il Vesuvio, per condannare la napoletanità, che secondo loro è figlia della delinquenza. Cosa ne sanno loro di quanto il tifo partenopeo sia vivo e viscerale. Cosa sanno di questa passione che corre agilmente e sosta ad ogni stazione.
Prima fermata: l’isola siciliana, scrigno di ogni cultura. E non può mancare il bagaglio culturale napoletano: «In termini di chilometri – spiega Giovanni Orlando, presidente dell’AS Napoli Club Sicilia – siamo molto lontani da Napoli, ma questo non ci impedisce di seguire la nostra squadra anche in piccole unità. Vivere la napoletanità in Sicilia non è affatto proibitivo: buona parte del nostro Club proviene da Napoli o comunque dalla Campania. Io stesso sono di origini napoletane. In tutte le partite negli stadi di Palermo o Catania siamo sempre stati accolti bene. Per questo ci auguriamo che la Sicilia possa vivere sempre esperienze calcistiche felici. Sia per un fattore egoistico, visto che avere squadre sicule in Serie A ci permetterebbe di seguire il Napoli più agevolmente, sia per dimostrare la gratitudine che abbiamo per questa terra che ci ospita. L’augurio si rinnova anche per la nostra squadra. Le rivali sono ben attrezzate ma se riusciamo a giocare come sappiamo, possiamo vincere contro chiunque».
Il treno continua il suo percorso, passa per il tacco dello stivale, saluta la cittadina di Modugno, poi si dirige verso la Campania: Vallata, Caserta, Casal di Principe. Il viaggio si arresta per un po’, giusto il tempo per fare quattro chiacchiere con Luca Coronella, presidente del Club Napoli Casal di Principe: «A Casal di Principe il tifo per il Napoli si vive appassionatamente. Nonostante il nostro sia un Club giovane – abbiamo solo due anni di vita – ci impegniamo ad organizzare trasferte o eventi particolari come la Festa Azzurra. Avremo modo di realizzarne di nuovi dove, ovviamente, rinnoveremo l’invito al Club Aeclanum».
Un’altra sosta, questa volta nella città capitolina: «Roma è come una seconda Napoli – sostiene il presidente del Club Roma Azzurra, Gino Di Resta – è accertato che all’interno del ‘grande raccordo anulare’ ci sono circa 400mila napoletani. Posso confermarlo già dal fatto che da tantissimi anni conduco a Roma una trasmissione dedicata al Napoli. Spesso mi chiedo: un romanista potrebbe mai condurre un programma sulla Roma a Napoli? Beh, credo sia difficile e questo ci fa già capire tanto. Devo ammettere che le tifoserie di Roma e Lazio sono un po’ snob nei nostri confronti. Nel Napoli vedono sempre qualcosa di provvisorio, folkloristico, pittoresco e quindi non ci danno una grande credibilità. In quest’ambito è stato molto importante l’arrivo del Presidente Aurelio De Laurentiis con cui è nata una sorta di amicizia, volta anche a sfondo sociale. Ad esempio, recentemente abbiamo regalato ad un bambino ricoverato presso l’ospedale ‘Bambino Gesù’ di Roma, una maglietta personalizzata col suo nome e autografata dal calciatore Marek Hamsik, che ci era stata consegnata da De Laurentiis. Inoltre condivido il progetto che il Presidente ha dato a questa squadra: stiamo crescendo, basti pensare che nel 2004 il Napoli non esisteva più».
Per questa notte il treno azzurro si ferma a Mantova, ma non prima di aver visitato Piacenza: «Piacenza non è una città che prova rancori o accanimenti verso il Sud, – rivela Eduardo Aschettino, presidente di PiacenzAzzurra – per questo riusciamo a vivere bene il tifo per il Napoli. C’è fiducia nella squadra, col tempo faremo grandi cose».
Il capotreno (il Napoli Club Aeclanum, s’intende!) ha svolto un ottimo lavoro. Il Gemellaggio è stato “un gesto d’affetto da ripetere”, come l’ha definito Luca Coronella. Gino Di Resta avrebbe addirittura voluto premiarlo con un simbolico scudetto, se non con una Champions League. Tutto merito del Club Aeclanum che ha saputo organizzare un ottimo pranzo presso il ristorante “da Cucchiarone” dove è anche intervenuto il Sindaco Vincenzo Sirignano, seguito da un giro turistico per le bellezze di Mirabella che si è concluso con la visione della partita serale del Napoli contro il Cagliari.
Fondamentale è stato l’aiuto del portale web “FebbrePartenopea.it”. Alessandro Forte, portavoce del sito, ci racconta: «In un momento in cui il calcio viene sconvolto da continui scandali, il nostro obiettivo è aggregare brave persone per stare insieme e divertirsi. Il calcio è anche andare allo stadio o sedersi ad un tavolo e mangiare. Con Donatello Izzo, presidente del Club Aeclanum, avevamo già organizzato la prima edizione di questo evento. Questo Gemellaggio non è la classica formalità, è come se ci conoscessimo già tutti. Noto con piacere che siamo tutti contenti dell’accoglienza che ci ha riservato Mirabella Eclano. Per me vale doppio, perché da bambino venivo spesso in questo paese, vista la presenza di alcuni miei parenti. Ora torno qui da ospite, con la fortuna di incontrare facce amiche».
Irene De Dominicis