A Lampedusa, stracci d’anime
Si spezzano le parole,
sono schegge vuote
come sguardi accecati d’orrore,
sono colombe senza volo
in ali contorte di urla inascoltate,
sono il gelido alito dell’ultima notte
sotto il tempio buio di un cielo orfano di stelle.
Il mare è un’infinita tomba d’acqua,
un abbraccio nero per infantili speranze,
un letto di onde scuro senza il conforto del riposo,
un lamento affilato di sogni rubati
al mercato delle razze e della vergogna.
E in quest’alba cieca di ragione e morte,
giacciono sul molo grigio dell’indifferenza
stracci d’anime
senza un passato…
senza un domani…
Massimo Lo Pilato