Consiglio comunale: la Maggioranza “raddoppia” l’addizionale IRPEF… un’altra tassa a carico del cittadino

irpef

Aumentano le tasse a carico dei cittadini eclanesi.

Nell’ambito della relazione di bilancio presentata dall’Assessore comunale Goffredo Petruolo lo scorso 3 settembre, il Consiglio comunale di Mirabella Eclano ha approvato, con 11 voti a favore e 4 contrari, un ‘ritocco’ dell’addizionale IRPEF che passa dallo 0,3 allo 0,6%.

L’aumento dell’imposta porterà nelle casse comunali una cifra (raddoppiata rispetto al 2012) di oltre 350mila euro. La decisione di ritoccare l’aliquota è dovuta – si legge nella delibera – «alla forte riduzione dei trasferimenti erariali che ha interessato tutti i comuni e quindi anche quello di Mirabella Eclano, (…) e per effetto, altresì, della introduzione in via sperimentale dell’IMU per gli anni 2012-2014, che ha visto una componente della stessa da versarsi direttamente allo Stato, con diminuzione delle entrate comunale».

Nella relazione si ribadisce che «l’aliquota in vigore a Mirabella è ancora quella fissata nell’anno 2007 (…), nei Comuni limitrofi la stessa aliquota viene applicata nella misura massima, per cui l’aumento(…) nella misura dello 0,6%, si attesta decisamente su valori inferiori rispetto alla media delle realtà circostanti , con un impatto minimo per la realtà territoriale di Mirabella Eclano, atteso che la stessa non colpisce le fasce di reddito basse».

Non sembra dello stesso avviso il capo dell’opposizione consiliare Ugo Sorrentino che con una nota al nostro giornale afferma che «solo 267 comuni, Mirabella Eclano è tra questi, su 8.096 in tutta Italia hanno applicato l’addizionale IRPEF senza prevedere  una esenzione per fasce di reddito o uno scaglionamento in base al reddito».

Inoltre, il gruppo consiliare di minoranza, nonostante il proprio voto contrario alla relazione di bilancio, ha presentato un documento recante delle proposte concrete per evitare l’aumento del carico fiscale,  a discapito dei concittadini in un momento di forte difficoltà economica, andando ad agire sulla spesa pubblica corrente.

L’emendamento in questione, respinto dalla maggioranza consiliare capeggiata dal sindaco Vincenzo Sirignano, proponeva di reperire le necessarie risorse mediante: a) la razionalizzazione dei consumi della pubblica illuminazione e dei conseguenti oneri di manutenzione stabilendo fasce orarie della intensità luminosa (riduzione nelle ore notturne) ed eliminando i numerosi punti luce lungo le strade intercluse al traffico o scarsamente frequentate; b) il trasferimento dei consumi energetici (luce, acqua e gas) agli utilizzatori – Onlus escluse – delle strutture comunali date in gestione; c) l’impiego di operatori comunali per la gestione del verde cittadino e delle manutenzioni e là ove necessario indire gare di appalto a ribasso per la prestazione di servizi; d) la riduzione consistente, nel rispetto della vigente normativa, di contributi vari per manifestazioni sportive o di intrattenimento; e) la rinuncia da parte di Assessori e Consiglieri comunali alle indennità di carica, gettoni di presenza e ad eventuali rimborsi.

Carmine Bruno


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