Il capogruppo “Patto per Mirabella”, Milanino Indresano: «…per cambiamento intendo che la maggior parte di coloro che per tanti anni hanno amministrato si faccia da parte…»

Indresano

Concludiamo il nostro ciclo di interviste agli esponenti della politica cittadina incontrando il consigliere comunale Milanino Indresano, capogruppo di maggioranza della lista “Patto per Mirabella”, che analizza l’operato amministrativo e ci consegna una prospettiva per il futuro p
molitico della Città.

Indresano, Lei è capogruppo consiliare del “Patto per Mirabella”, una lista nata in occasione delle elezioni amministrative del 2004 e che detiene la maggioranza consiliare da quasi dieci anni. Può farci un bilancio sintetico delle politiche intraprese?

«Nei primi cinque anni di attività del gruppo consiliare, che oggi rappresento, ho potuto solo apprezzare dall’esterno l’operato dei miei colleghi, non facendo parte della squadra amministrativa. Successivamente, dal 2008, una volta eletto consigliere comunale, ho potuto in prima linea partecipare alla attività amministrativa. Il mio giudizio complessivo è positivo, in particolare ho da sempre apprezzato l’intraprendenza e le capacità politiche del sindaco Vincenzo Sirignano, e proprio per questo ho deciso di scendere in campo con lui. Il nostro primo cittadino è una persona molto attiva che sa porsi gli obiettivi e cerca di raggiungerli con tutte le sue forze, seguendo dall’inizio sino alla fine ogni procedura amministrativa. Credo che buona parte dei meriti conseguiti da questa amministrazione sia da attribuire a lui. E a testimonianza di questo impegno oggi possiamo apprezzare tanti risultati. A puro titolo di esempio basta considerare gli interventi di riqualificazione del quartiere Sant’Angelo e l’ottimo avvio della raccolta differenziata ‘porta a porta’…».

Ci indichi un punto forza e una criticità per la nostra cittadina.

«Un punto di forza per Mirabella è a mio avviso la sua collocazione geografica, che permette alla nostra città di svilupparsi in più settori.  Il fatto di avere tre importanti agglomerati urbani a ridosso della S.S. 90 delle Puglie, direttrice “ponte” tra i caselli autostradali di Benevento e Grottaminarda, possa favorire ancor di più lo stabilirsi di attività commerciali ed insediamenti produttivi; credo che sia giusto puntare sul decentramento di queste attività nelle frazioni e costituire nel centro storico un polo scolastico – liceo classico ed altre istituzioni secondarie – e turistico – circuito museale – per attrarre comunque un’importante fetta di utenza. La criticità risiede nella difficoltà di creare un unico punto di aggregazione; avere queste grandi frazioni nel proprio territorio significa risentire di una spaccatura nel tessuto sociale; vedo il paese un po’ disgregato e questo in passato non era, o almeno non a questo livello. Ciò si riflette anche a livello politico-amministrativo, ogni frazione deve scegliere a tutti i costi il proprio rappresentante, senza pensare che alla fine siamo tutti cittadini di Mirabella Eclano».

Le elezioni amministrative si avvicinano, crede che il progetto “Patto per Mirabella” continui o possa definirsi concluso?

«Il progetto “Patto per Mirabella” è strettamente legato alla figura del suo capolista Vincenzo Sirignano. Credo che l’esperienza di questa lista termini con il suo secondo ed ultimo mandato. Il futuro non riesco ad immaginarlo. Di sicuro alcune personalità che hanno amministrato sino ad ora aspirino a candidarsi per lo scranno più alto, ho letto i vostri articoli a riguardo, e questo è lecito».

Lei si ricandiderà?

«Dipende dal progetto. Se si parla di un progetto di cambiamento allora sono disposto a ricandidarmi. E per cambiamento intendo che la maggior parte di coloro che per tanti anni hanno amministrato si faccia da parte. Il discorso invece  è diverso se l’intenzione è quella di cambiare qualche ‘pedina’ e fare un po’ di “rimpasto”. In questo caso la mia candidatura non avrebbe senso; inoltre vi è la questione del ridimensionamento del numero dei consiglieri in lista e per risultare eletto c’è bisogno di ottenere un importante numero di voti. Ricandidarmi con le stesse persone significherebbe fare il “riempi-lista” di qualcun altro e non sarebbe questa la mia idea di candidatura. Se debbo ricandidarmi voglio far parte della futura amministrazione però in maniera attiva».

Le nuove regole elettorali, dalla prossima tornata, disporranno meccanismi di parità di genere e “quote rosa”. Con un Consiglio comunale composto di soli uomini come quello attualmente in carica, non crede che Mirabella, su questo tema, sia in ritardo?

«Sicuramente sì. E credo che in futuro la presenza di figure femminili capaci possa costituire un vantaggio per l’amministrazione cittadina. Le donne portano con sé sensibilità maggiore per problematiche diverse, quali ad esempio le questioni sociali. La loro presenza attiva potrà costituire un valore aggiunto».

A Lei è attribuita la delega “Rappresentanza del Comune negli Enti sovra comunali”. La politica nazionale e locale oggi sta discutendo sull’abolizione delle province e sull’istituzione di un’unione intercomunale per i servizi da gestire. Come si sta preparando l’Amministrazione eclanese a questa evenienza?

«L’orientamento dell’Amministrazione comunale su questo tema riguarda l’istituzione di un’unione dei comuni della media valle del Calore. La nostra cittadina risulterebbe la più idonea, sia per estensione che per numero di abitanti, a configurarsi come capofila. Sarebbe un obiettivo prestigioso quello di assumere potere decisionale su ciò che saranno le competenze dell’unione dei comuni, tutt’ora ancora non chiare. Si pensa di affidare a questa entità le competenze della gestione dei servizi, della manutenzione delle strade e della gestione ambientale, ma, ripeto, è ancora tutto da definire».

Carmine Bruno


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