Barbara Vesce… il tempo di una canzone
Cantare non è soltanto modulare lo strumento vocale con una certa regola e misura, ma riuscire a creare, attraverso l’espressione più pura della propria sfera emotiva l’alchimia di un rapporto immediato con il pubblico nel quale ci si possa sentire “vicini e abbandonati senza formalità e finzione”.
In questo, la nostra amica Barbara Vesce, originaria di Montefalcione, fa senza alcun dubbio la differenza!
Basta davvero il tempo di una canzone ed è facile farsi trasportare dal tumulto del suo amore innato per la musica, sua compagna fedele, che da sempre aleggia nel suo cuore di piccola ragazza del sud (cantante, vocalist, laureata in lingue e culture comparate), spinta a volare alto insieme al suo aquilone di note dal perseverante papà, che, al di là dei suoi occhi di mare, intravede un concentrato di grinta e carattere, con quella sensibilità e quel talento, che la porteranno, negli anni, a raggiungere importanti traguardi.
Babo, affettuosamente chiamata dagli amici di sempre, è una delle poche persone vere che ho avuto il piacere di incontrare. Vive la musica come un dono speciale per raccontarsi; attraverso di essa abbraccia e regala agli altri l’essenza di una grande passione, che la rende viva e fortemente libera. La sua voce di vento, trascinante e leggera non lascia indifferenti ma ad ogni performance ci regala un pezzo della immensa anima vocale.
Nella sua agenda, sempre ricca di spettacoli e serate musicali, la vincitrice del premio We Want Radio 2013 con il brano “Infernalmente terreno”, ci riserva lo spazio per una piacevole intervista.
Come nasce la tua passione per la musica, in particolare per il canto?
«La mia passione per il canto e’ nata…questo e’ sicuro! È’ nata con me, questa un’altra certezza. Quando l’ho sentita aleggiare dentro me, non ho fatto altro che custodirla e come un dono speciale ho fatto in modo che anche lei si innamorasse di me. La musica ti coinvolge completamente, ma ho sempre pensato che per riuscire a scrivere, cantare nel migliore dei modi, oltre alla tecnica e alla parte teorica, e’ necessario stimolare la propria sfera sensibile… è per questo che nell’adolescenza ho scelto di studiare canto, ma non solo…mi sono laureata in lingue e culture comparate (giapponese ed inglese), ho avuto anche belle soddisfazioni nel campo universitario…m a avvertivo dentro di me una lieve insoddisfazione. Ho sempre cercato di conciliare la musica con gli studi universitari, concerti, lezioni, ma sono arrivata ad un punto in cui era fondamentale scegliere la strada da percorrere… e l’ho percorsa senza remore e timori… Mi sono donata completamente alla musica, senza annullare il mio passato, perché se oggi vivo di musica lo devo sicuramente a ciò che sono stata in grado di creare ieri. A tal proposito ho deciso di alternare alla mia attività di cantante quella di insegnante di canto moderno, facendo tesoro delle mie esperienze didattiche e pratiche del passato, dando vita ad un mio metodo che ha ottenuto molto più valore quando ho conosciuto Loretta Martinez che ha tradotto in scienza tutti i capisaldi e le teorie del canto moderno».
Chi ti è stato accanto nel tuo percorso di crescita e formazione artistica?
«Sono fortunata… ho sempre avuto un papà che credeva nella mia realizzazione musicale, forse anche più di me! Una mamma che sempre con i piedi per terra mi sosteneva e mi spingeva a studiare. Degli amici eccezionali, una sorella un po’ lontana dalla musica, ma sempre orgogliosa di me… Insomma una squadra forte che ha sempre capito il valore che per me ha la musica… non un capriccio giovanile! Dal punto di vista didattico ho avuto molti insegnanti che hanno accresciuto le mie competenze da Tony D’alessio a Luca Pitteri sino a giungere a Loretta Martinez che finalmente in Italia ha dato importanza al Canto Moderno, creando un percorso formativo per insegnanti di canto moderno, un iter duro e complesso, ma che da’ davvero le giuste competenze ad un’ insegnante di canto».
Quali sono le tue esperienze televisive?
«Ho partecipato negli anni a varie trasmissioni televisive: La scuola in diretta, Raisat Popstar, Italia 1 Sotto a chi tocca, Sky Speciale Amici di Maria De Filippi, Canale 5 Visit X Factor con Simona Ventura, Rai Due Home Visit X Factor 3 con Claudia Mori. Ho partecipato 2 volte ad x factor, entrambe le volte sono arrivata agli home visit, ovvero ai casting finali. X-factor, come tutti i talent, é una scorciatoia , e soprattutto un programma televisivo, quindi bisogna saper vivere con distacco queste sfide… magari ci riuscissi! Ho sempre dato il massimo, tutta me stessa e su 15mila persone arrivare negli ultimi 8 prescelti per me e’ stata una soddisfazione incredibile, per ben 2 volte, senza contare Amici di Maria De Filippi, Popstar. La discografia, la televisione, il mondo musicale sono difficili da interpretare, non basta la bravura, il talento… fare musica e’ un lavoro come un altro. I businessmen studiano il tutto alla perfezione, e poi il valore della persone passa in secondo piano… poi è arrivata la vittoria al Chiambretti Sunday Show».
Parlami della tua collaborazione con il Centro Didattico Ouverture
«Come abbiamo prima anticipato, oltre ad essere una cantante, sono un’insegnante di canto moderno, al Centro Didattico Musicale Ouverture, svolgo il ruolo di insegnante, che mi stimola enormemente, verifico quotidianamente quanto il metodo che insegno sia valido, e veder crescere dei talenti sotto la tua guida e’ anch’essa una forte emozione. In Italia purtroppo parlando del canto moderno, siamo molto indietro. Nei conservatori non viene contemplato il canto moderno, per cui pochi sono gli insegnanti che hanno le competenze tecniche. Lo strumento vocale e’ molto delicato, bisogna cantare con il proprio corpo, quindi conoscere bene la fisiologia, l’anatomia, la tecnica vocale ed ancora il linguaggio musicale, oltre allo stile e all’interpretazione. Di questo mi occupo all’Ouverture della classe di canto moderno e del coro gospel per il quale è prevista la registrazione di un cd a breve».
I tuoi dischi… e i tuoi progetti per il futuro
«Nel 2007 ho registrato il mio primo album di inediti NOVEMBER, con la band Soul Seasons, mentre nel 2014 come prima ho anticipato ci sarà il mio Ep di brani in lingua italiana. Il brano a cui sono molto affezionata del precedente album e’ Compromise, del prossimo: “Le scarpe mi vanno strette”.
Il mio sogno nel cassetto non è diventare popolare, perché forse non sarei capace di gestire la popolarità, ma riuscire a vivere di musica, far ascoltare la mia musica e soprattutto vederla apprezzata dagli esperti come dalle persone semplice, la mia musica, quella che è nata dentro me.
Nel 2014 uscirà il mio nuovo Ep con brani scritti da me in lingua italiana firmati dalla Rusty Records, la mia etichetta discografica. In estate invece il mio spettacolo in giro per le piazze, ancora in fase di costruzione… vi anticipo il nome: ‘Riflessi’. Inoltre porterò avanti il mio coro gospel che tante soddisfazioni mi regala!»
Perché sei così legata alla tua compagna di sempre, la musica?
«Ma chi lo sa?! Me lo chiedo anche io, soffro tanto per lei e delle volte mi chiedo ma perché?! Allora prima o poi la risposta ce l’avrò, ora posso dartene una piccola, forse banale, ma la più vera: quando canto… non ho paura, il prima, il dopo, si annullano… resto io e così miracolosamente si crea un rapporto immediato con il pubblico che hai di fronte… siamo tutti vicini, tutti veri, tutti abbandonati, senza formalità e finzione… il tempo di una canzone».
Anna Esposito




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