Rione S. Angelo: fallito il «golpe» sul bando dei nuovi 10 alloggi popolari

alloggi popolari

E’ finalmente terminata la ‘telenovela’ della spasmodica ma inconcludente attesa di una fantomatica pubblicazione del bando relativo all’assegnazione di 10 alloggi di edilizia residenziale pubblica, realizzati nel Rione Sant’Angelo, riservati peraltro solo a sfrattati, anziani, disabili e giovani coppie.

In una intervista effettuata dopo la metà del mese di aprile e pubblicata sul nostro giornale, il Consigliere comunale Antonio Sirignano, delegato alle politiche sociali, tenne a precisare che «entro il 30 aprile…» sarebbe stato anche  «…pubblicato il bando per l’assegnazione» dei 10 alloggi in questione.

Siamo agli inizi del mese di agosto, sono trascorsi più di tre mesi dalle dichiarazioni del Consigliere comunale Sirignano, e nel contempo riscontriamo solo che, dopo la metà dello scorso mese di maggio, la Giunta comunale eclanese ha deliberato, prendendo atto di una nota inviata (15 maggio c.a.) dal Dirigente dell’A.G.C. della Regione Campania, che l’assegnazione dei 10 alloggi E.R.P. nell’ambito del progetto pilota Rione Sant’Angelo, visto che sono stati realizzati a totale carico pubblico, dovranno essere assegnati secondo la legge regionale n.18/97, ovvero secondo la disciplina di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (E.R.P.) e non  secondo la procedura di assegnazione prevista per gli alloggi di edilizia residenziale sociale (E.R.S.).

In definitiva  i 10 alloggi ‘sperimentali’, realizzati nel Rione Sant’Angelo «…secondo l’attuato programma pilota finalizzato al perseguimento della qualità progettuale, energetica ed ambientale… giusto protocollo d’intesa stipulato tra la Regione Campania, l’I.A.C.P. di Avellino ed il Comune di Mirabella Eclano…», sono da ritenersi di edilizia residenziale pubblica e non sociale.

Il caos generato dalla poca chiarezza relativamente alla natura degli alloggi popolari, ha creato non poco imbarazzo al Consigliere comunale Antonio Sirignano, che però rigetta le accuse e attribuisce le responsabilità alla Regione Campania dichiarando che «l’unica ragione del ritardo della pubblicazione del bando stava nella natura del bando. E’ stata la Regione Campania, con una nota, ad autorizzarci a redigere un bando di ‘housing sociale’, ma ora è tornata sui suoi passi, indicandoci di procedere secondo i criteri di E.R.P.».

La faccenda vista dall’esterno desta, in effetti, molte perplessità: sembra alquanto anomalo, non chiaro il motivo per cui il preposto Dirigente regionale abbia in un primo momento autorizzata (18 ottobre 2012) la procedura di assegnazione di edilizia residenziale sociale e poi a distanza di sette mesi (15 maggio 2012) negata.

Ad esserne sorpreso (noi invece meravigliati!) è sempre il Consigliere comunale delegato Sirignano, il quale ci ha dichiarato che «…forse qualcuno all’interno dell’Iacp ha fatto delle pressioni».

Siccome siamo per il pluralismo della verità, ovvero pluralisti nel senso di comprendere e considerare più aspetti di una stessa verità, anche noi vogliamo esporre la nostra verità, però documentata e circostanziata da alcuni incontri con Funzionari e con  Dirigenti dell’A.G.C. della Regione Campania.

Ci è stato confermato dai diretti interessati che i 10 alloggi di edilizia sperimentale, nell’ambito del progetto pilota Rione Sant’Angelo, dalla fase progettuale sono stati sempre considerati e quindi descritti come alloggi di edilizia residenziale pubblica (E.R.P.), ma solo a causa di diverse pressioni (telefoniche, verbali e scritte) di qualche sedicente Assessore comunale eclanese hanno redatto la prima nota, quella del 18 ottobre 2012, in cui si legge: «Si fa seguito alle richieste pervenute da codesta Amministrazione in merito alla destinazione degli alloggi E.R.P. realizzati nell’ambito del progetto pilota Rione Sant’Angelo per comunicare che per l’assegnazione degli stessi si può far riferimento anche alla disciplina dettata dal Decreto Dirigenziale emanato… indicati dalle linee guida in materia di Edilizia Residenziale Sociale…».

Quindi, leggendo attentamente la comunicazione dirigenziale si evidenzia la pressione dell’Assessore comunale ‘per caso’  di Mirabella.

A distanza di pochi mesi, del contenuto della comunicazione dirigenziale è venuto a conoscenza il Sindacato provinciale e regionale degli Inquilini della triplice e degli autonomi, i quali hanno evidenziato un palese abuso d’ufficio da parte della dirigenza regionale.

E dopo diversi incontri svoltosi negli uffici regionali, con chi rappresentava il Comune di Mirabella Eclano e, sempre dopo alcune note inviate dall’Ente locale eclanese alla dirigenza regionale di settore, è stata redatta e inviata, lo scorso 15 maggio, al Sindaco la seconda comunicazione con la quale il Dirigente dell’A.G.C. della Regione Campania, precisava che «in riferimento all’incontro tenutosi presso i nostri uffici e alle successive note inviate da codesto Comune relative agli alloggi… nel merito occorre precisare che gli alloggi di che trattasi, in quanto realizzati a totale carico pubblico, sono assoggettati alla procedura di assegnazione prevista dalla L.R. n.18/97…», quindi secondo la disciplina di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (E.R.P.).

Ma non finisce qui. Dalla ricezione di questa seconda comunicazione, sempre i Funzionari ed i Dirigenti regionali di settore sono stati ancora e di più importunati dal fantomatico Assessore comunale eclanese per ritrovare una soluzione, tant’è che il Comune ha rinviato una nuova nota in tal senso ma nei giorni di fine luglio ha ricevuto, sempre dal Dirigente regionale di settore, la terza comunicazione di riconferma dell’assegnazione degli alloggi secondo la disciplina di edilizia residenziale pubblica (E.R.P.).

Allibiti, chiediamo al Consigliere comunale Antonio Sirignano, delegato alle politiche sociali, perché tanto accanimento per ottenere, ad ogni costo, la pubblicazione di un bando per assegnare appena 10 alloggi con il sistema di “housing sociale”?

Abbiamo letto attentamente la delibera della Giunta comunale, con l’allegato bando, approvata e poi annullata, ed abbiamo notato diverse incongruenze.

Tra i requisiti, per poter partecipare, era stato previsto un indicatore ISEE non superiore a 30mila euro, quindi una partecipazione accessibile anche alle famiglie con reddito superiore alla media, e quindi si voleva dare una minore possibilità di collocazione in graduatoria alle famiglie con reddito medio-basso.

Infatti, nei criteri di assegnazione, la graduatoria doveva essere redatta esclusivamente sulla base dell’indicatore ISEE, allegato alla domanda.

Vi è di più. Il Comune doveva garantire l’assegnazione degli alloggi disponibili a soggetti che, alla data del bando, risultavano «…appartenenti alle seguenti categorie: soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio per fine locazione; soggetti che siano o che abbiano nel proprio nucleo familiare persone ultra 65enni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore a 66% o figli fiscalmente a carico; giovani coppie, che contraggono matrimonio in un periodo compreso fra i 18 mesi antecedenti e i 18 mesi successivi alla data dell’emanazione del bando». E di queste categorie si doveva tenere conto di un tetto massimo ammissibile del 33%.

Facendo, dunque, delle semplici operazioni matematiche,  tenendo conto poi  che gli alloggi che si dovevano assegnare con la “bocciata” linea guida dell’housing sociale erano 10, che il 33% corrisponde a 3,3 alloggi per ogni singola citata e privilegiate categoria, a conti fatti si poteva correre il ‘rischio’ che i 10 alloggi messi a bando, potevano e dovevano essere ‘giustamente’  assegnati soltanto alle categorie prioritarie.

Solo gli imbecilli non hanno dubbi e noi un dubbio ce l’abbiamo: perché si è preparato per farlo approvare dalla Regione Campania un bando di assegnazione “ad hoc”… confezionandolo su misura solo a ben tre distinte categorie di nuclei familiari riservati?

Peccato, il “pallino” è scappato di mano… forse si ritenterà (?) e si sarà più fortunati!

Tuttavia, un dato rassicurante per la Comunità eclanese c’è: questi nuovi 10 alloggi del Rione Sant’Angelo andranno a sommarsi agli altri 48 alloggi che sono stati messi già a concorso.

Intanto, l’Amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Vincenzo Sirignano, nonostante le furbate di qualche novello improvvisatore,  assegnerà entro la fine dell’anno questi 58 alloggi popolari, coprendo un fabbisogno pari al 60% delle istanze (sono 101) dei nuclei familiari ammessi in graduatoria.

 Phoenix

 

 

 

 


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