Mirabella: sogni, speranze e fiducia nel domani dei neo diplomati
La città di Mirabella Eclano, con i suoi ben 4 istituti, accoglie ogni anno studenti provenienti da ogni parte d’Irpinia. Per cinque anni li forma affinché diventino protagonisti del futuro.
Ma quali sono i progetti che i giovani mirabellani covano tra i banchi di scuola?
A tal proposito tre neo diplomati, provenienti dai diversi plessi, sono stati sottoposti ad un’indagine che ha rivelato, attraverso risposte cariche di ambizione, un forte desiderio di emergere.
La prima ad essere intervistata è stata Corinna De Bellis, aspirante cardiologa proveniente dal Liceo Classico. Nonostante un brillante percorso di studi, conclusosi altrettanto brillantemente con un 100/100 alla maturità, la ragazza condivide con migliaia di coetanei il timore dei famigerati test d’ingresso, che sono diventati una costante delle università italiane, per i quali lamenta una scarsa preparazione fornitale dall’istituto frequentato.
Alla domanda: Ti piacerebbe esercitare il tuo mestiere nell’ambito del comune di Mirabella? – risponde affermativamente seppur conscia delle evidenti difficoltà alle quali il nostro territorio sottopone i giovani in cerca di lavoro. Pur appellandosi a favoritismi e nepotismo dilaganti tra i corridoi di una delle “pietre miliari” del nostro paese, Corinna si ritiene soddisfatta del suo percorso e guarda al futuro con fiducia.
Invece, in rappresentanza del Liceo Scientifico, sono state poste le stesse domande ad Antonio Losanno che, intenzionato a portare avanti l’attività di famiglia, ha scelto la facoltà di “Tecnologie alimentari” risultato, come lui stesso ci dice, di un lungo processo di maturazione, durante l’intero percorso scolastico.
Antonio è un ragazzo che guarda con ottimismo all’avvenire e ha intenzione di esercitare la propria professione nei luoghi in cui è cresciuto e dai quali non vuole separarsi. Con le sue risposte fa luce, inoltre, su un aspetto (l’unico, a suo dire, realmente negativo) della scuola, definendone la didattica poco incline ad un riscontro pratico e consiglia di abbandonare l’ormai obsoleta lezione “ex cathedra” per stare al passo con la continua evoluzione che ci vede protagonisti.
Infine, Andrea Cerrato, diplomatosi all’ IPSC, afferma di non avere nulla da rimproverare alla sua scuola, che ha saputo fornirgli strumenti e nozioni necessarie all’immissione nel mondo lavorativo, attraverso esperienze importanti che ne hanno favorito la crescita personale e che gli permettono di essere fiducioso in ciò che verrà.
Andrea non sa ancora se resterà a Mirabella, preferisce ragionare a breve termine e non perdere tempo, dedicandosi già da subito a lavorare come noleggiatore insieme al padre; prendersi, dunque, tutto il tempo necessario per capire bene la strada che si vuole intraprendere nella vita, è la “formula” che ha scelto e che consiglia a chiunque glielo chieda.
Tutti e tre gli intervistati sono cresciuti a Mirabella, qui hanno studiato e di questo paese vogliono fare il loro trampolino di lancio verso un futuro – gli auguriamo – pieno di soddisfazioni.
Sono l’esempio di una generazione che, nonostante viva in una società che favorisce l’emarginazione a discapito della coesione, in un’Italia che sembra incentivare la fuga dei cervelli, pur non rendendosene (apparentemente) conto, quotidianamente protagonista di episodi di favoritismo, soprusi e nepotismo e pervasa di cattivi esempi, non vuole abbandonare i propri sogni e li porta avanti con costanza e determinazione.
Beatrice Sirignano