L’esposizione fotografica

Annibale agosto

Eccoci all’appuntamento mensile di agosto e questo mese proverò a parlare dell’esposizione.

E’ evidente che per realizzare una buona foto occorre effettuare una giusta esposizione o lettura della luce.

L’esposimetro è lo strumento utilizzato in fotografia e nel cinema per quantificare la luce presente in una scena e fornisce un valore di esposizione con il quale si può risalire alla coppia tempo/diaframma, ideale per scattare la foto. La lettura è mostrata attraverso un ago galvanometrico oppure un LCD nel caso di un esposimetro digitale.

Esistono due tipi di esposimetri: quello interno e quello esterno.

Generalmente chi usa una compatta o una reflex di piccolo formato conosce solo l’esistenza dell’esposimetro interno TTL (acronimo di through the lens, “attraverso l’obiettivo”), che legge la luce che passa attraverso le lenti e finisce sul sensore. Questo significa che usando un filtro colorato, un polarizzatore ad esempio, o montando aggiuntivi ottici come i moltiplicatori di focale, l’esposimetro leggerà la luce effettivamente presente nell’inquadratura. Il limite intrinseco di questo esposimetro, se non accompagnato da gadget, è che non misura la luce incidente ma solo la luce riflessa del soggetto.

Esistono tre possibilità di aree di lettura dell’esposizione: totale, integrata con prevalenza della zona centrale e spot.

Impostando la lettura totale si corre il rischio di non centrare per nulla la luce in condizione di forti contrasti o disequilibri, dal momento che effettuando una media dei valori tonali in tutta l’area, lo strumento può andare in crisi.

Quella a prevalenza della zona centrale tiene si conto di tutto il campo inquadrato ma con una sensibilità decrescente a man mano che ci si avvicina ai bordi, dando per scontato che sia il centro dell’immagine il punto di maggior interesse ed evidentemente anche con questo metodo si rischia di non avere una lettura della luce precisa.

Quella spot naturalmente cerca di ovviare ai limiti delle precedenti prendendo in considerazione una zona ristretta, centrale o anche periferica scelta all’interno di un ampio range (multispot).

Ci sono poi gli esposimetri esterni che possono leggere la luce in due diversi modi: incidente e riflessa.

La lettura incidente si effettua posizionando direttamente l’esposimetro su quello che noi abbiamo scelto come elemento di interesse principale della foto, lo strumento mostra la coppia tempo/diaframma che andremo ad impostare sulla macchina prima di scattare.

Quello a luce riflessa funziona allo stesso modo dell’esposimetro presente nelle reflex solo che è esterno alla macchina e quindi ci da la possibilità di leggere la luce da un punto diverso rispetto al centro dell’obiettivo.

Ora è evidente che la maggior parte di chi fotografa oggi si serva del semplice esposimetro della macchina, allora il mio invito è comunque di prestare sempre attenzione a leggere la corretta esposizione e che vi divertiate a leggere la luce, vedendo come essa cambia variando l’inquadratura anche di un solo piccolo angolo.

 Annibale Sepe


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