Al via la gestione degli impianti sportivi comunali… con il trucco!
La Giunta comunale eclanese si è decisa – era ora! – di affidare in gestione gli impianti sportivi presenti sul territorio comunale.
Infatti, facendo riferimento al regolamento per la gestione dei citati impianti sportivi, approvato dal Consiglio comunale l’anno scorso (16 luglio 2012), l’Amministrazione comunale ha inteso di «…intraprendere iniziative atte a garantire l’utilizzo degli impianti attraverso obiettivi di economicità complessiva, tenendo contro dell’interesse primario della promozione e del potenziamento della pratica delle attività sportive e delle finalità sociali ed aggregative delle stesse…» ed ha quindi approvato «…l’avviso di manifestazione di interesse predisposto dall’UTC e volto a selezionare ed individuare i soggetti interessati ed idonei alla gestione dei diversi impianti, rivolgendosi principalmente ad associazioni, società, enti e gruppi di promozione sportiva…».
L’obiettivo dell’Ente locale eclanese, mediante questo specifico avviso esplorativo, «…consiste nel selezionare il soggetto concessionario tra le proposte progettuali presentate… con priorità alle realtà aventi sedi nel territorio comunale e provinciale, costituiti anche in raggruppamenti temporanei».
In realtà, «…il Comune di Mirabella Eclano, acquisita la disponibilità dei soggetti interessati, avvierà con gli stessi un confronto concorrenziale finalizzato all’individuazione e alla definizione degli strumenti e delle modalità più idonee a soddisfare gli obiettivi dell’Ente, garantendo la parità di trattamento dei partecipanti…» ed in particolare agli interessati «…sarà richiesta la presentazione di una proposta progettuale unica… la durata della concessione viene fissata in anni tre…».
Ottima decisione, anche se un po’ tardiva, da parte dell’Amministrazione comunale. Però un passaggio, nella delibera approvata dalla Giunta comunale, non è del tutto chiaro e merita una doverosa spiegazione, da chi l’ha approvata, prima alla propria Comunità e poi a noi.
La premessa: secondo quanto riportato in bilancio, il Comune annualmente per l’attuale gestione degli impianti sportivi funzionanti (campo di calcio “Lando D’Elia”, bocciodromo e calcetto-tennis / fraz. Calore, con la esclusione della palestra scuola media), ovvero per il consumo dell’energia elettrica, idrica e gas-metano, non inclusa l’ordinaria e straordinaria manutenzione, spende circa 55mila euro. Quindi, è giusto affidare a soggetti esterni i propri impianti sportivi, iniziando così a ricavare anche un utile e non rimetterci ogni anno dal punto di vista economico.
La circostanza: il deliberato di Giunta comunale avente per oggetto «Impianti sportivi – manifestazione di interesse per affidamento gestione» è stato ratificato nella seduta dello scorso 16 maggio, ma affisso all’albo pretorio comunale il 22 luglio, quindi a distanza di ben due mesi (?) dall’approvazione.
Il fatto: gli impianti sportivi comunali, inseriti nella delibera di Giunta comunale, interessati alla gestione sono i seguenti: Campo di calcio a 11 – Passo Eclano; Palestra comunale – piazzale Manzoni; Area camping – ctr. Fontanelle; Campo di calcio a 5 – ctr. Madonna delle Grazie; Bocciodromo comunale – via Sant’Angelo; Campo di calcio – piazzale Liceo Scientifico/Passo Eclano.
Il dubbio: nell’elenco degli impianti da gestire non sono state inserite due strutture sportive: il campo di calcio “Lando D’Elia”, con annesso campo di calcetto, e il campo di calcetto-tennis della frazione Calore.
Perché si è deciso sulla esclusione delle citate strutture sportive, da oltre un ventennio funzionanti, e che proprio su questi impianti il Comune annualmente ci rimette circa 55mila euro?
L’impianto di calcio a 11 “Lando D’Elia”, con l’annesso e da poco realizzato campo di calcio a 5 “Ettore Sirignano-Neffo Cerrato”, da oltre un ventennio è gestito dalla SS. Eclanese ed è stato sempre una gestione in ‘rosso’ per l’Ente locale; lo stesso vale per il campo di calcio-tennis della frazione Calore, realizzato e ben funzionante da più di vent’anni, però con un significativo distinguo rispetto allo stadio “Lando D’Elia”.
Infatti, la struttura sportiva della frazione Calore, dalla sua inaugurazione ventennale e per volontà di un Amministratore comunale dell’epoca, è gestita da un cittadino che non rappresenta alcuna società sportiva, associazione di promozione o ditta individuale ma solo se stesso, anche se nel contempo incassa da 20anni e più le tariffe orario (stabilite da chi?) per l’occupazione del terreno di gioco da parte di chi ne fa uso, senza rilasciare alcuna ricevuta fiscale e senza alcuna rendicontazione mensile e/o annuale degli incassi all’Amministrazione comunale, che intanto continuare a pagare le utenze elettriche, idriche e gas-metano, con l’annessa manutenzione ordinaria e straordinaria.
L’interrogativo: quanto sopra esposto è lecito?
Chi si è opposto? Chi contesta la gestione a terzi sia del campo di calcio a 11 “Lando D’Elia”, con l’annesso e da poco realizzato campo di calcio a 5 “Ettore Sirignano-Neffo Cerrato”, sia del campo di calcio-tennis della frazione Calore?
Quali interessi si vogliono continuare a tutelare?
Forse questo è uno dei motivi del ritardo (due mesi!) della pubblicazione della delibera in questione da parte della Giunta comunale?
Come direbbe Gigi Marzullo: «Fatevi una domanda e datevi una risposta!»
La nostra domanda, considerato che la matematica non è un’opinione, è la seguente: con la gestione esterna, anche a “costo zero”, dei due citati impianti sportivi (oggi ben funzionanti e remunerativi), nelle casse comunali si risparmierebbero, da sùbito, i circa 55mila euro riportati in ‘rosso’ nell’annuale bilancio comunale?
Dateci una risposta!
Phoenix


